
Mercoledì 7 maggio si è ufficialmente aperto il Conclave che porterà all’elezione del 267esimo Papa della storia della Chiesa cattolica, dopo la morte di Papa Francesco avvenuta lo scorso 21 aprile. Una giornata intensa, iniziata alle ore 10 nella Basilica di San Pietro con la solenne messa pro eligendo Papa, presieduta dal cardinale decano Giovanni Battista Re e aperta a oltre 5.000 fedeli.
Il cuore del Conclave è ufficialmente iniziato oggi pomeriggio alle 16.30, quando i 133 cardinali elettori sono entrati nella Cappella Sistina, dando il via alle procedure di voto per il nuovo Papa.
Extra Omnes: l’ingresso in clausura e il rito della prima votazione
Alle 16.30 è iniziato il tradizionale rito dell’Extra omnes, pronunciato dal maestro delle Cerimonie Pontificie monsignor Diego Ravelli: si tratta della formula latina che impone l’uscita di tutti gli estranei dalla Cappella Sistina e segna l’inizio della clausura, momento chiave dell’intero processo.
Dopo il giuramento solenne da parte dei cardinali, ha avuto luogo una catechesi meditativa tenuta dal cardinale predicatore della Casa Pontificia, Raniero Cantalamessa. Solo successivamente ha avuto inizio la prima votazione.
Perché una fumata bianca già oggi era improbabile
Le probabilità di una fumata bianca al primo scrutinio sono sempre state molto basse. La prima votazione ha storicamente una funzione esplorativa. I cardinali, sebbene arrivino con idee e orientamenti già formati, tendono a “testare il campo” piuttosto che convergere subito su un nome.
Serve una maggioranza qualificata di due terzi — in questo caso 89 voti su 133 — per eleggere il Papa. Un obiettivo estremamente difficile da raggiungere alla prima tornata, proprio perché mancano ancora le mediazioni, i confronti riservati e quel lento ma inevitabile processo di convergenza che caratterizza ogni Conclave.
Le prossime ore: attesa per le fumate e il possibile annuncio
La fumata nera era prevedibile come scenario più realistico per questa sera. Domani per i porporati sono previste due votazioni al mattino e due al pomeriggio, fino ad arrivare — eventualmente — alla fumata bianca che annuncerà l’elezione del nuovo Pontefice.
Ovviamente, se entro domani sera i porporati non avranno deciso, le possibilità di diventare Pontefice per il cardinale Pietro Parolin diventano quasi nulle.
Come da tradizione, al termine del Conclave sarà il cardinale protodiacono ad annunciare al mondo il celebre Habemus Papam dal balcone centrale della Basilica di San Pietro, svelando il nome del nuovo Vescovo di Roma.