
Chris Brain, 68 anni, ex sacerdote anglicano, è stato giudicato colpevole di 17 capi di imputazione per aggressione sessuale. Le vittime sono nove donne che facevano parte del Nine O’Clock Service (NOS), il gruppo religioso che lui stesso aveva fondato e guidato tra gli anni ’80 e ’90 a Sheffield.
Il processo, celebrato presso la Inner London Crown Court, ha portato alla luce una rete di manipolazioni e soprusi durata anni. Brain, si presentava come guida spirituale e riformatore della liturgia. Ha invece usato il suo ruolo per esercitare un controllo psicologico e fisico sulle donne che lo seguivano.
Il verdetto è arrivato dopo settimane di udienze, durante le quali l’imputato è apparso impassibile, senza mostrare emozioni davanti alle testimonianze e alle accuse.
Dalla sperimentazione religiosa alla deriva settaria
Il Nine O’Clock Service nacque nel 1986 come progetto innovativo: messe in stile “club”, musica elettronica, un linguaggio vicino ai giovani. La Chiesa d’Inghilterra ne appoggiò la crescita, fino a ordinare sacerdote lo stesso Brain nel 1991.
Ma dietro l’apparente modernità, il movimento si trasformò gradualmente in una comunità chiusa e dominata dal carisma del suo fondatore. Secondo i pubblici ministeri, il NOS si era ormai trasformato in una struttura settaria. Una setta in cui la devozione religiosa era strumentalizzata per consolidare il potere personale di Brain.
Chris Brain: le vittime e la “squadra base”
Il processo ha ricostruito con precisione il meccanismo degli abusi di Chris Brain. Diverse donne venivano reclutate in una “squadra base” che, almeno ufficialmente, avrebbe dovuto occuparsi di accudire Chris Brain, la moglie e la figlia. In realtà, si trattava di un gruppo di fedeli vincolate a lui da rapporti di sudditanza e manipolazione.
Molte furono costrette a mansioni domestiche degradanti e, soprattutto, a prestazioni sessuali presentate come parte della loro missione spirituale. Testimoni hanno raccontato di come l’ex sacerdote si circondasse di donne giovani e attraenti, ribattezzate dai membri stessi del movimento come “le belle donne in Lycra” o addirittura “le suore in Lycra”, viste entrare e uscire dalla sua abitazione in abiti succinti.
Le aggressioni avvenivano spesso in contesti apparentemente innocui: massaggi che, secondo Brain, dovevano servire a sciogliere tensioni fisiche ma che degeneravano in contatti sessuali imposti. L’uomo ha sempre minimizzato, parlando di momenti consensuali tra amici, ma le testimonianze hanno raccontato un quadro opposto: donne manipolate, isolate e costrette a compiacere il loro leader.
Il crollo del Nine O’Clock Service
Nonostante la popolarità crescente, che aveva portato il NOS a trasferirsi nel grande centro sportivo di Ponds Forge per ospitare centinaia di fedeli, nel 1995 emersero i primi segnali pubblici di allarme. Le denunce interne sul comportamento di Brain divennero impossibili da ignorare e il movimento fu sciolto.
Nello stesso anno, in un documentario della BBC, lo stesso Brain ammise di aver avuto “condotte sessuali improprie con diverse donne”, confermando così parte delle accuse. Due giorni prima della trasmissione lasciò formalmente il sacerdozio, cercando di sottrarsi a ulteriori responsabilità ecclesiastiche.
Un tradimento della fede e della fiducia
Il caso di Chris Brain non rappresenta solo una serie di reati sessuali, ma anche il tradimento di un’intera comunità. Giovani che avevano trovato nel Nine O’Clock Service un’alternativa spirituale innovativa si sono ritrovati invece all’interno di una struttura dominata dall’abuso di potere, dalla manipolazione e da comportamenti predatori.
Il verdetto della corte non solo riconosce la colpevolezza di Brain per 17 aggressioni sessuali, ma segna anche la fine di un capitolo oscuro nella storia recente della Chiesa anglicana, mettendo in luce i rischi connessi a comunità religiose carismatiche prive di controlli adeguati.