
Arrestata questa mattina e trasferita nel carcere di Secondigliano la segretaria del capodelegazione di Forza Italia al Parlamento europeo, Martusciello. La donna, Lucia Simenone, secondo quanto si apprende, è stata rintracciata e arrestata dalla polizia nel Casertano a seguito di un mandato di arresto europeo emesso dalle autorità giudiziarie belghe. La Simeone deve rispondere di: associazione a delinquere, riciclaggio e corruzione.
Il caso Huawei
All’origine il cosiddetto “Caso Huawei”, esploso la settimana scorsa a Bruxelles. Si tratta del cosiddetto caso Huawei, esploso giovedì scorso a Bruxelles. L’inchiesta guidata dalla giustizia belga finora ha portato all’arresto di quattro lobbisti legati al colosso cinese delle tlc, sospettati di aver corrotto una quindicina di ex ed attuali eurodeputati per favorire gli interessi cinesi in Europa.
Nel corso di una serie di perquisizioni all’Eurocamera, gli investigatori belgi avevano momentaneamente sequestrato gli uffici di due assistenti legati a Forza Italia, rimuovendo poi i sigilli all’inizio di questa settimana. D’altro canto i media belgi ieri avevano scritto che l’ex eurodeputato di Azione Giuseppe Ferrandino e Martusciello, sono finiti sotto la lente della Procura europea (Eppo) per presunte irregolarità nelle loro note spesa. Fonti della procura europea hanno confermato che l’indagine a carico di Martusciello è tuttora in corso escludendo però di aver emesso mandati d’arresto nell’ambito dell’indagine.
Nome in codice: “Generazione”
Fino a settimana scorsa si trattava di un caso “sotto embargo”. I rapporti delle indagini preliminari non erano stati resi noti e solo un numero limitato di magistrati e ufficiali era a conoscenza del segreto. Nome in codice: ‘Generazione’.
Le prime notizie dell’inchiesta sono pervenute grazie al quotidiano francofono Le Soir e al settimanale fimmainfo Knack. La stessa filiera del Qatargate, con l’aggiunta questa volta della piattaforma olandese di giornalismo investigativo Follow the Money e dei greci di Reporters United. Secondo Le Soir, le perquisizioni avrebbero riguardato 21 indirizzi, prendendo di mira diversi lobbisti che hanno lavorato o lavorano per Huawei. Perquisiti anche gli uffici bruxellesi di Huawei, a Etterbeek.