La puntata di Ore 14 andata in onda ieri su Rai 2 ha avuto una durata eccezionalmente ridotta, appena 23 minuti, e non è stata trasmessa in diretta. A spiegare il motivo è stato lo stesso Milo Infante, impegnato a Caltanissetta per il processo che lo vede imputato per diffamazione.
Il procedimento riguarda presunte dichiarazioni ritenute lesive nei confronti di alcuni magistrati della Procura di Marsala. Magistrati che, in passato, si sono occupati delle indagini sulla scomparsa di Denise Pipitone.
Infante: le accuse e il ruolo delle intercettazioni
Secondo quanto spiegato dal conduttore, al centro della vicenda giudiziaria ci sarebbero alcune intercettazioni telefoniche legate al caso Pipitone, la cui gestione è stata oggetto di discussione pubblica. A essere chiamato a rispondere dello stesso capo d’imputazione è anche il giornalista Angelo Maria Perrino, direttore di Affari Italiani.
Infante ha ricordato come, nel novembre 2021, proprio negli studi di Ore 14, Perrino avesse parlato di intercettazioni contenenti elementi rilevanti sull’inchiesta, successivamente risultate mancanti.
Le dichiarazioni dell’ex pm Angioni e l’imputazione coatta
Nel racconto di Infante rientrano anche le dichiarazioni dell’ex pubblico ministero Maria Angioni, che aveva segnalato pubblicamente l’assenza di alcune intercettazioni nel periodo in cui coordinava le indagini, arrivando ad aprire un fascicolo interno.
Nonostante due richieste di archiviazione avanzate da un pubblico ministero, entrambe respinte, il procedimento è proseguito con la decisione di disporre l’imputazione coatta. “Al momento non possiamo raccontare tutto – ha spiegato Infante – ma la ricerca della verità non si è fermata, è solo posticipata”.
L’intervento di Piera Maggio: “Viviamo sospesi da 21 anni”
In collegamento con la trasmissione è intervenuta anche Piera Maggio, madre di Denise, che ha condiviso il dolore di un’attesa lunga oltre due decenni. “È l’ennesimo Natale senza Denise, senza risposte e senza giustizia”, ha detto, descrivendo una sofferenza che non diminuisce con il passare del tempo.
Pur ammettendo una fiducia oggi più fragile nelle istituzioni, Piera Maggio ha ribadito di voler continuare a credere nella possibilità di ottenere verità e giustizia per sua figlia.
L’immagine di Denise oggi e il lavoro degli esperti
Durante la puntata è stata mostrata anche una nuova elaborazione del volto di Denise, realizzata attraverso la tecnica della age progression. L’obiettivo è offrire un’immagine il più possibile realistica di come potrebbe apparire oggi, partendo dalle caratteristiche dei genitori biologici.
La madre ha spiegato che questo tipo di ricostruzione serve a mantenere viva l’attenzione e ad aiutare eventuali segnalazioni, nel caso di possibili avvistamenti.
La scomparsa a Mazara del Vallo e gli sviluppi giudiziari
Denise Pipitone scomparve nel 2004 a Mazara del Vallo, in provincia di Trapani, pochi mesi prima di compiere quattro anni. Fu rapita mentre giocava davanti alla casa della nonna, in un brevissimo lasso di tempo.
Negli anni, le indagini hanno coinvolto anche Jessica Pulizzi, figlia di Anna Corona e del padre biologico di Denise, Piero Pulizzi. La giovane, all’epoca minorenne, è stata poi definitivamente assolta per mancanza di prove.
Lo scorso anno Tony Pipitone, l’uomo che ha cresciuto Denise, ha presentato una nuova istanza per riaprire le indagini, a distanza di tempo dall’ultima archiviazione disposta dal gip di Marsala.
