
Ancora un’inchiesta per Mouhib Zaccaria, in arte Baby Gang, il giovane trapper di origini marocchine. La polizia ha eseguito nei suoi confronti una perquisizione e un sequestro nella sua abitazione a Calolziocorte, in provincia di Lecco, su ordine della Procura, con il supporto della Questura di Catania. Il motivo? Una presunta violazione della misura di sorveglianza speciale, che gli impediva di spostarsi fuori zona.
Baby Gang: na chiamata in diretta dal palco
Al centro dell’indagine c’è un episodio avvenuto la notte del 2 maggio durante il festival musicale One Day Music, tenutosi in uno stabilimento balneare della Plaia di Catania. Secondo quanto ricostruito dalla Squadra Mobile di Catania, Baby Gang, durante la sua performance, avrebbe utilizzato un telefono cellulare per mettersi in contatto tramite videochiamata con Vincenzo Pandetta, alias Niko, attualmente detenuto nel carcere di Rossano per reati legati allo spaccio di droga.
Sequestri e provvedimenti
Gli agenti hanno sequestrato uno smartphone, a seguito della perquisizione domiciliare. il dispositivo verrà analizzato per verificare se sia stato effettivamente usato per comunicazioni con l’esterno e in particolare con Pandetta. Inoltre, a Baby Gang è stato notificato un foglio di via obbligatorio, firmato dal Questore di Catania, che gli proibisce di soggiornare nella città etnea per i prossimi quattro anni.
Indagini anche su Niko Pandetta
Parallelamente, la polizia penitenziaria ha perquisito la cella di Niko Pandetta nel carcere calabrese, dove ha rinvenuto e sequestrato un telefono cellulare. L’artista catanese, già condannato in passato e parente del noto boss mafioso Turi Cappello, è ora indagato per accesso illecito a strumenti di comunicazione in carcere, reato aggravato da possibili legami con la criminalità organizzata.
Cancellato il concerto a Catania
Le conseguenze per Baby Gang non si fermano qui. A causa dei provvedimenti presi, salta il concerto previsto per l’8 agosto alla Villa Bellini di Catania. Il giovane artista, già noto alle forze dell’ordine per precedenti giudiziari, si troverebbe ora al centro di una nuova bufera legale. Questo potrebbe compromettere gravemente la sua carriera musicale.
Trapper o icone del degrado? Il lato oscuro della nuova scena musicale
La nuova generazione di trapper, come Baby Gang, rappresenta un fenomeno complesso, che non può essere liquidato semplicemente come “ignorante” o “fuori controllo”, anche se alcuni comportamenti – come quelli contestati in questo caso – sono difficilmente difendibili.
Molti di questi giovani artisti provengono da contesti sociali difficili, e usano la musica come forma di riscatto o espressione della propria realtà. Tuttavia, il problema è che spesso si confonde l’autenticità con la glorificazione di stili di vita borderline o criminali. Alcuni trapper cavalcano questa immagine come parte del loro personaggio, finendo per influenzare negativamente il pubblico più giovane, che li idealizza.
Il caso Baby Gang e la crisi dei modelli giovanili
Molti giovani mostrano una carenza evidente di educazione, non solo a livello scolastico, ma anche civico e culturale. Questa mancanza emerge chiaramente nei testi delle loro canzoni, nei comportamenti pubblici e nelle scelte personali. L’industria musicale, invece di valorizzare la qualità o il contenuto, premia spesso chi provoca di più. Così, alcuni artisti riescono a ottenere successo commerciale pur avendo profili discutibili sotto l’aspetto etico e artistico.
La trap, come genere, ha sicuramente qualcosa da dire, ma serve più responsabilità da parte degli artisti, dei produttori e anche dei media.