Baby Gang, caos al Carroponte: Ferrari tra la folla, rissa, arresti e fake

Una serata sopra le righe per il trapper milanese: tensioni al concerto di Sesto San Giovanni, l’arresto del collega Néza e il giallo di un presunto furto immortalato sui social

Baby Gang Carroponte

Il concerto di Baby Gang al Carroponte di Sesto San Giovanni, previsto come uno degli appuntamenti più attesi dell’estate trap, si è trasformato in un episodio dai toni burrascosi. Tutto è iniziato quando l’artista si è presentato alla guida di una Ferrari dal valore superiore ai 200mila euro, tentando di accedere a una zona del backstage riservata esclusivamente ai pedoni. Il gesto ha immediatamente provocato l’intervento del personale di sicurezza.

Nel tentativo di impedire il passaggio dell’auto, gli steward si sono scontrati con alcuni membri dell’entourage del trapper. La situazione è presto degenerata: secondo le ricostruzioni, sono volate bottiglie e si è arrivati anche allo scontro fisico. Due steward sono rimasti feriti in modo non grave.

Carroponte: Baby Gang, l’arresto di Néza, l’aggressione

Nel bel mezzo del caos, è intervenuta la polizia per riportare l’ordine. Uno dei protagonisti della rissa è stato identificato in Anes Mihoub, in arte Néza, 21 anni, rapper legnanese e collaboratore stretto di Baby Gang. Néza avrebbe opposto resistenza alle forze dell’ordine, aggredendo verbalmente e fisicamente alcuni agenti con calci e pugni. L’accusa a suo carico è di resistenza aggravata a pubblico ufficiale, reato per il quale è stato arrestato sul posto.

Il concerto di Baby Gang continua tra tensioni e applausi

Nonostante il turbolento preambolo, il concerto è comunque proseguito. Il pubblico presente ha potuto assistere all’esibizione del trapper, che è salito sul palco ringraziando le forze dell’ordine per aver “reso possibile la performance” e aver riportato la calma. Il Carroponte, gremito di fan, ha ritrovato per qualche ora il clima tipico di un evento musicale, ma la tensione nell’aria era palpabile.

Nel frattempo, i video dell’ingresso spettacolare in Ferrari e della rissa sono stati rapidamente condivisi sui social, diventando virali nel giro di poche ore.

Il mistero del furto “in diretta”

Appena terminato il concerto, la vicenda ha preso una piega ancora più singolare. Baby Gang ha pubblicato una storia sui suoi canali social in cui sostiene di aver trovato dei ladri all’interno della propria abitazione. Nel video si sentono le sue urla: “Andate a rubare a casa dei ladri!”, mentre inquadra delle persone apparentemente in fuga.

Il filmato ha generato dubbi e reazioni contrastanti: se da una parte alcuni fan si sono mostrati solidali con il trapper, altri utenti hanno sollevato sospetti sulla veridicità dell’episodio. Al momento, non risulterebbero denunce formali o segnalazioni alle forze dell’ordine riguardo a un tentato furto nella casa dell’artista.

Un artista controverso tra successi e vicende giudiziarie

L’ultimo episodio si inserisce in un contesto già segnato da numerose polemiche e problemi con la giustizia. Baby Gang, nome d’arte di Zaccaria Mouhib, è da tempo sotto i riflettori non solo per la sua carriera musicale ma anche per fatti di cronaca.

Il 12 giugno 2025 la Corte di Cassazione ha confermato la condanna a 2 anni, 9 mesi e 10 giorni per la sua partecipazione a una sparatoria avvenuta nella notte tra il 2 e il 3 luglio 2022 in via Tocqueville, nel cuore della movida milanese. In quell’episodio, due giovani di origine senegalese rimasero feriti.

La sentenza ha ribadito le condanne anche per altri imputati, tra cui il rapper Simba La Rue, condannato definitivamente a 4 anni e 6 mesi per la medesima vicenda e già protagonista, insieme a Baby Gang, della nota “faida tra trapper”.

Un altro capitolo nel racconto di un’icona divisiva

L’ennesimo episodio al Carroponte dimostra come la figura di Baby Gang continui a generare clamore, divisa tra fama musicale e turbolenze giudiziarie. La serata di Sesto San Giovanni rimarrà nella memoria non tanto per l’esibizione sul palco, quanto per l’ennesimo spaccato di eccessi, scontri e interrogativi ancora aperti.