Atene in fiamme: nuove proteste e scontri per il disastro ferroviario di Tempe

Manifestazioni in tutta la Grecia chiedono giustizia per le 57 vittime del tragico incidente del 2023. Il governo Mitsotakis affronta una mozione di sfiducia.

Atene proteste

Le strade di Atene sono tornate a infiammarsi mercoledì sera, quando i manifestanti hanno affrontato la polizia durante le proteste per il disastro ferroviario di Tempe. Lanci di bombe molotov e fuochi d’artificio hanno trasformato Piazza Syntagma in un campo di battaglia, con le forze dell’ordine che hanno risposto con gas lacrimogeni e cariche.

Le proteste di Atene fanno parte di un’ondata di manifestazioni nazionali che chiedono giustizia per le 57 vittime dell’incidente del 28 febbraio 2023. L’opposizione politica accusa il governo di centrodestra guidato da Kyriakos Mitsotakis di non aver assunto le proprie responsabilità e di aver protetto i funzionari coinvolti.

Scontri ad Atene: proteste e tensione fuori dal Parlamento

Gli scontri si sono intensificati proprio mentre il Parlamento discuteva una mozione di sfiducia contro il governo. La protesta è degenerata quando alcuni manifestanti hanno dato fuoco ai cassonetti e hanno lanciato oggetti contro la polizia, che ha risposto con la forza. Non risultano, al momento, feriti o arresti.

Le manifestazioni sono state convocate dai parenti delle vittime, che da settimane chiedono che i veri responsabili della tragedia vengano processati. Ad oggi, solo alcuni funzionari ferroviari sono stati incriminati, mentre le indagini giudiziarie proseguono.

Il dolore delle famiglie e le accuse all’esecutivo

Il disastro ferroviario di Tempe, il più grave nella storia moderna della Grecia, ha portato alla luce le profonde falle dell’infrastruttura ferroviaria nazionale. Tra le 57 vittime, molti erano studenti universitari, il che ha reso la tragedia ancora più scioccante per l’opinione pubblica.

I parenti delle vittime accusano il governo di non aver garantito la sicurezza del sistema ferroviario e di cercare di insabbiare le responsabilità politiche. Secondo un rapporto pubblicato di recente, l’incidente è stato causato da errori umani, infrastrutture obsolete e gravi carenze gestionali.

Venerdì il voto sulla fiducia al governo Mitsotakis

Nonostante le proteste e la mozione di sfiducia presentata dal partito socialista e sostenuta da altre forze di sinistra, il governo Mitsotakis sembra destinato a superare il voto previsto per venerdì. Con 156 seggi su 300, la maggioranza di centrodestra appare solida.

Il premier ha liquidato la mozione come un’operazione politica dell’opposizione per recuperare consensi. “Non vi interessa la verità, ma solo il vostro tornaconto politico”, ha dichiarato Mitsotakis in Parlamento, respingendo le accuse.

Intanto, la rabbia della popolazione continua a crescere. Mentre il governo si difende in aula, le piazze restano il teatro di una protesta che non sembra destinata a spegnersi presto.