Assalto al portavalori a San Vincenzo: la banda sparita da 7 giorni

Il colpo milionario e la fuga della banda: gli investigatori rafforzano le misure di controllo

Assalto portavalori
Ha scosso l’opinione pubblica e messo in allerta le forze dell’ordine, l’assalto al portavalori avvenuto a San Vincenzo (Livorno). Un colpo da tre milioni e una fuga senza traccia. I due furgoni presi di mira erano carichi di contanti destinati al pagamento delle pensioni, ma a una settimana dall’accaduto, della banda di rapinatori non vi è ancora traccia. L’ultimo sviluppo riguarda il ritrovamento di una terza auto abbandonata, presumibilmente utilizzata dai malviventi per la fuga.

La risposta dello Stato per assalto al portavalori: misure rafforzate

Di fronte alla gravità dell’evento, il Prefetto Giancarlo Dionisi ha assicurato che non vi saranno esitazioni nel garantire sicurezza e ordine pubblico. “I cittadini devono sapere che il territorio è sotto controllo. Non lasceremo spazio a chi semina insicurezza“, ha dichiarato. A tal fine, è stata attivata una task force interforze sotto la direzione del Questore Giusi Stellino, con l’obiettivo di potenziare la cooperazione tra Forze dell’Ordine e società di trasporto valori.

Nuove regole per il trasporto di denaro

Tra le prime misure adottate, tutte le movimentazioni di denaro dovranno essere comunicate in anticipo alle autorità, specificando dettagli su tragitti, orari e modalità di trasporto. “La sicurezza non può essere lasciata all’improvvisazione“, ha ribadito il Prefetto. Per questo motivo, si sta lavorando a un protocollo operativo che preveda procedure standardizzate e l’impiego di tecnologie avanzate per il monitoraggio e la prevenzione.

Droni e sorveglianza in tempo reale contro assalto al portavalori

Uno degli strumenti che potrebbe fare la differenza è l’uso dei droni per la sorveglianza del territorio. Già annunciati nei giorni scorsi, questi dispositivi consentirebbero di monitorare in tempo reale aree sensibili e percorsi di fuga, aumentando l’efficacia degli interventi delle Forze dell’Ordine. “Prevenzione significa anticipare, non rincorrere. Questa è la strategia che intendiamo adottare“, ha spiegato Dionisi.

Collaborazione tra pubblico e privato: un nuovo modello di sicurezza

Oltre al rafforzamento delle misure pubbliche, il Prefetto ha sottolineato la necessità di una maggiore responsabilità da parte delle aziende del settore trasporto valori. “Le imprese devono investire concretamente in sicurezza, adottando piani di protezione adeguati e migliorando la gestione delle informazioni sui trasporti. Questo modello deve cambiare immediatamente“, ha affermato con fermezza.

Un piano strutturale per la sicurezza della provincia

Le misure adottate non saranno temporanee, ma rappresentano l’inizio di un percorso strutturato per rendere la provincia di Livorno sempre più sicura. “Lo Stato c’è e chiede collaborazione leale e trasparenza operativa. La sicurezza si costruisce insieme, con regole chiare e fermezza“, ha concluso Dionisi.

Mentre le indagini proseguono per individuare i responsabili del colpo, la nuova strategia di sicurezza punta a evitare che episodi simili possano ripetersi in futuro.