
Dopo 37 anni al timone di Vogue USA, Anna Wintour lascia la direzione editoriale del magazine. La notizia era già trapelata dopo una riunione di redazione con i suoi collaboratori ed è stata successivamente confermata da Condé Nast al New York Post.
La rivoluzione Wintour: quando Vogue divenne cultura
Era il 1988 quando Anna Wintour approdò alla guida di Vogue America, la rivista di moda più prestigiosa e autorevole al mondo. Da subito fu una svolta, fin dalla sua prima, rivoluzionaria copertina con la modella Michaela Bercu in jeans da 50 dollari.
Da lì, il magazine si trasformò in un punto di riferimento culturale, aprendosi a volti e storie oltre le passerelle. Celebrità come Michelle Obama comparvero in copertina, mentre per la prima volta i modelli maschili trovavano spazio in una testata femminile. E poi l’iconica September Issue, il numero più importante dell’anno per anticipare tendenze e consacrare nomi e stili per le stagioni a venire.
Con straordinaria lungimiranza, Wintour ha scoperto e lanciato talenti come John Galliano e Alexander McQueen, diventando una delle figure più influenti nel fashion system globale.
Vogue: un passo di lato, ma non un addio
Non si tratta di un vero ritiro: a 75 anni, Anna Wintour manterrà il ruolo di Global Chief Content Officer di Condé Nast e di Global Editorial Director di Vogue, supervisionando le edizioni internazionali del magazine. Alla guida dell’edizione americana sarà nominato un nuovo head of editorial content, che lavorerà sotto la sua supervisione diretta.
Wintour continuerà inoltre a presiedere il comitato organizzativo del Met Gala, appuntamento di cui ha fatto un evento di portata mondiale. Dal 1995, mantenendo il glamour ereditato da Diana Vreeland, ha trasformato l’evento in una celebrazione non solo della moda, ma dell’intera cultura pop contemporanea. Sotto la sua direzione, i biglietti vanno esauriti ancor prima di essere stampati. Essere ricchi e influenti però non basta: la guest list resta da sempre un affare personale della stessa Wintour.
Il contesto: la riorganizzazione di Condé Nast
La decisione si inserisce in un più ampio piano di ristrutturazione globale di Condé Nast, che punta a uniformare i flussi editoriali tra le varie edizioni e a istituire dipartimenti regionali autonomi. Wintour, già alla guida della direzione globale dal 2020, continuerà a dettare strategia e contenuti su scala internazionale.
Il nome del successore non è ancora stato reso noto, ma i rumors più accreditati parlano di una possibile promozione interna. Tra i nomi in circolazione spicca quello di Chioma Nnadi, attuale responsabile dei contenuti di British Vogue.
La fine di un’era, ma non del suo potere
L’uscita di scena di Anna Wintour dalla guida di American Vogue segna ufficialmente la chiusura di un’epoca. Icona riconoscibile per il suo bob impeccabile e gli immancabili occhiali scuri, la “queen of fashion” continuerà a esercitare una forte influenza su tendenze, eventi e media di settore.
La sua eredità resta quella di aver trasformato Vogue in un punto di riferimento capace di raccontare non solo la moda, ma l’identità culturale del nostro tempo.