Animatore turistico nei resort di lusso: 3 euro l’ora con contratto regolare

Un 20enne denuncia su TikTok le condizioni di lavoro e alloggio in un hotel 4 stelle di Rimini. Stipendio da fame, vitto e alloggio scalati dalla busta paga e un contratto perfettamente legale che solleva interrogativi etici.

Animatore turistico

La promessa era allettante: un mese di lavoro come animatore turistico in un elegante hotel 4 stelle della riviera romagnola. Ma per un ragazzo di 20 anni l’esperienza è durata poche ore. Attraverso un video su TikTok, ha raccontato il dietro le quinte del suo impiego: uno stipendio netto di circa 630 euro per 45 ore settimanali, alloggio in una mansarda insalubre e oltre 700 euro detratti dalla paga per vitto e alloggio.

“Un tugurio come casa”: la denuncia social del giovane animatore

Il giovane, assunto tramite l’agenzia Peter Pan Animazione e la Servipan Italia srl, ha mostrato le foto dell’alloggio: pareti sporche, bagno con muffa, ambienti privi di igiene. “Non chiedevo una suite, solo un luogo dignitoso in cui vivere” ha dichiarato. Alla richiesta di migliorare le condizioni, la risposta della struttura è stata lapidaria: “Sei troppo sensibile e non ti adatti”.

La replica dell’hotel e le altre testimonianze

L’Oxygen Hotel Life Style, dove avrebbe dovuto prestare servizio, sostiene che il personale sia “contento di lavorare con noi”. Tuttavia, altri giovani animatori raccontano storie simili, con qualcuno che ammette di essere fuggito a stagione iniziata. In alcuni casi, il costo del vitto e alloggio arrivava a sfiorare i 900 euro al mese, riducendo il netto a poco più di 500 euro.

Il nodo del contratto: tutto legale, ma discutibile

Il contratto di riferimento è il CCNL Federterziario per le aziende di animazione, siglato nel 2019 da un sindacato minoritario (UGL). Un testo che, secondo molti esperti, tutela soprattutto le aziende. Nel contratto è previsto il cosiddetto “comfort pack”, ossia una detrazione per vitto e alloggio che può variare a seconda del lavoratore. Formalmente, tutto è legittimo perché depositato al CNEL, ma eticamente suscita forti critiche.

Chiunque può verificare e leggere – art.9 CNEL – art.8 CCNL – art.10 CCNL – Art.82 CCNL

Un problema che va oltre Rimini

Il caso di Rimini è solo uno dei tanti. In Italia esistono centinaia di contratti collettivi “alternativi” che vengono applicati a piccole fasce di lavoratori, spesso con condizioni peggiorative rispetto ai CCNL più diffusi. Il risultato? Orari pesanti, salari ridotti e diritti sindacali indeboliti. E, come dimostrano queste storie, la possibilità concreta che lavorare in un resort di lusso significhi, in realtà, vivere in condizioni di precarietà estrema.