Andrea Prospero: il tragico epilogo della scomparsa a Perugia

Il giovane di Lanciano ritrovato senza vita in un appartamento del centro storico. Un arresto per la morte di Andrea con l’accusa di istigazione al suicidio.

Andrea Prospero

Le speranze di ritrovare in vita Andrea Prospero, il 19enne di Lanciano scomparso a Perugia, si sono spente nel pomeriggio del 29 gennaio. Il giovane è stato rinvenuto privo di vita all’interno di un’abitazione in via del Prospetto, nel cuore della città umbra. Sul posto sono immediatamente intervenuti le forze dell’ordine, il procuratore capo di Perugia Raffaele Cantone, il procuratore aggiunto Giuseppe Petrazzini e il medico legale per eseguire i primi accertamenti e stabilire le cause del decesso.

Una ricerca durata sei giorni

Andrea Prospero era scomparso nella mattinata del 24 gennaio. Aveva un appuntamento con la sorella per pranzo, ma non si era mai presentato. Le indagini iniziali avevano localizzato l’ultima traccia del suo cellulare nella zona di Monteluce, dove il segnale era stato agganciato per l’ultima volta.

Il ritrovamento è avvenuto grazie alla segnalazione della società che gestisce l’affitto del monolocale in cui soggiornava il ragazzo. Non ricevendo risposte, i responsabili hanno effettuato una ricerca online scoprendo che il giovane risultava scomparso. A quel punto, dato l’allarme, sono intervenuti sul posto gli agenti di polizia e i vigili del fuoco.

Cordoglio e dolore della comunità

La tragica notizia ha scosso profondamente la comunità locale e le istituzioni. La presidente della Regione, Stefania Proietti, ha espresso un dolore immenso per la perdita di Andrea, sottolineando l’impegno messo in campo nei giorni di ricerca: “Abbiamo sperato fino all’ultimo in un epilogo diverso. Il dolore per questa perdita ci lascia sgomenti e ci stringiamo alla famiglia con affetto e cordoglio”.

Anche l’assessore regionale alle politiche giovanili, Fabio Barcaioli, ha espresso vicinanza alla famiglia e ha ribadito l’importanza di rafforzare le politiche di ascolto e supporto per i giovani, affinché nessuno si senta solo di fronte alle proprie fragilità.

Lutto cittadino e il dolore dell’Università di Perugia

La sindaca di Perugia, Vittoria Ferdinandi, ha espresso il cordoglio della città, sottolineando come la comunità abbia sperato fino all’ultimo in un esito positivo della vicenda. “Siamo vicini alla famiglia in questo momento di immenso dolore e porgiamo le nostre più sentite condoglianze”, ha dichiarato la prima cittadina.

Anche l’Università degli Studi di Perugia ha espresso dolore per la perdita di Andrea Prospero. Il rettore Maurizio Oliviero ha sottolineato come l’ateneo non sia solo un luogo di formazione, ma una comunità che condivide percorsi di crescita e legami umani profondi: “La notizia della sua morte è una ferita che ci colpisce nel profondo”.

Indagini e la svolta con un arresto

Gli investigatori della squadra mobile di Perugia hanno condotto approfondite analisi per chiarire le circostanze della morte. L’autopsia ha rivelato che il decesso sarebbe stato causato da un mix letale di benzodiazepine e ossicodone. Quelle sostanze avrebbero depresso il sistema respiratorio e cardiovascolare.

Il caso ha preso una piega inaspettata con l’arresto di un giovane residente nella provincia di Roma, accusato di istigazione al suicidio. Durante la perquisizione dell’appartamento in cui Andrea è stato trovato senza vita, sono stati rinvenuti cinque telefoni cellulari, 60 schede SIM e tre carte di credito non intestate a lui. Situazione che avrebbe suggerito possibili collegamenti con attività informatiche illecite. La famiglia del ragazzo ha sempre respinto l’ipotesi del suicidio. Conoscendo bene il ragazzo l’idea più plausibile è che potrebbe essere stato coinvolto in una situazione più grande di lui, senza trovare via d’uscita.

Il dolore della famiglia e la richiesta di verità

I familiari di Andrea hanno accolto con “soddisfazione” la notizia dell’arresto, ritenendola un primo passo per fare luce sulla vicenda. L’avvocato della famiglia, Francesco Mangano, ha dichiarato che la misura cautelare conferma le loro convinzioni. Andrea non avrebbe mai scelto volontariamente di togliersi la vita, ma sarebbe stato spinto a un gesto estremo da fattori esterni.

Le indagini continuano per chiarire tutti i dettagli di questa tragica vicenda e dare giustizia al giovane studente di Lanciano.