Omicidio a Marano: Andrea Izzo uccide Milko Gargiulo e invia la foto alla ex

Tragedia a Marano di Napoli: un inseguimento per gelosia finisce in omicidio-suicidio. L'assassino scatta una foto del cadavere e la manda alla ex compagna.

omicidio suicidio Andrea Izzo

Geloso della relazione della ex: si compie così la follia omicida di Andrea Izzo. Una gelosia divenuta ossessione ha portato alla tragedia: Andrea Izzo, 41 anni, ha ucciso Milko Gargiulo, 56 anni, ritenuto suo rivale in amore, davanti a una scuola materna di Marano di Napoli. Dopo aver sparato cinque colpi contro l’uomo, lo ha fotografato senza vita e ha inviato l’immagine alla sua ex compagna, con un messaggio agghiacciante: “Ora vattelo a piangere”. Poco dopo, si è tolto la vita con la stessa arma nei pressi della zona collinare dei Camaldoli.

L’agguato davanti ai bambini: Andrea Izzo e la scena agghiacciante

Tutto è avvenuto poco prima delle 8 del mattino, davanti all’istituto paritario “Papa Luciani”, proprio durante l’orario di ingresso dei bambini. Izzo, a bordo di uno scooter T-Max, ha inseguito la vittima, che si trovava nella sua BMW. La strada trafficata impedisce a Gargiulo di fuggire. Rimasto bloccato tra le auto, è stato raggiunto e freddato a colpi di pistola. I proiettili hanno sfondato il parabrezza e uno ha colpito anche il muro perimetrale dell’istituto, dietro cui si trova un’area giochi per i bambini.

Sul luogo del delitto i carabinieri hanno rinvenuto sette bossoli. Una scena raccapricciante, aggravata dalla presenza di famiglie e piccoli studenti.

Relazione finita e la rabbia di Andrea Izzo: escalation di minacce denunciate

Secondo le ricostruzioni, Izzo non aveva accettato che durante un periodo di separazione, la sua ex compagna avesse iniziato una relazione con Milko Gargiulo, ex bancario oggi broker finanziario molto noto negli ambienti sportivi partenopei. L’uomo, già padre di due figlie, viveva nella zona collinare di Napoli.

Nonostante il ritorno a vivere con la donna, Izzo sarebbe stato accecato dalla scoperta di messaggi tra lei e Gargiulo. Da lì, una spirale di minacce e aggressioni, culminate nella tragedia. Gargiulo aveva già sporto due denunce per le intimidazioni subite, ma Izzo continuava a detenere regolarmente l’arma con cui ha compiuto il delitto.

Il suicidio ai Camaldoli e le indagini parallele tra due procure

Dopo l’omicidio, Izzo ha abbandonato la scena del crimine per dirigersi verso i Camaldoli. Lì, a pochi chilometri dal luogo dell’agguato, si è tolto la vita sparandosi un colpo alla testa. Il corpo è stato ritrovato in via Montelungo dai carabinieri della compagnia del Vomero.

Le indagini sono ora suddivise tra la procura di Napoli Nord, competente per l’omicidio avvenuto a Marano, e quella di Napoli per il suicidio. I telefoni dei due uomini sono stati sequestrati: gli inquirenti sperano che dalle chat e dalle chiamate possano emergere ulteriori elementi utili a chiarire la dinamica e la genesi della tragedia.

Un femminicidio traslato: la vendetta dell’uomo contro chi riteneva un intruso

Nonostante la vittima non fosse la ex compagna, ma l’uomo con cui lei aveva avuto una relazione, la dinamica dell’accaduto rientra in quel tragico filone di violenza di genere dove il movente scatenante è il controllo e il possesso. Un omicidio maturato per vendetta, in una dinamica ossessiva e possessiva, con al centro una donna, madre di due figli, oggi devastata dalla perdita e dall’orrore.