
Amalfi non è nuova a scenari spettacolari, ma questa volta ha superato ogni aspettativa. Per tre giorni, il molo della cittadina si è trasformato in un palcoscenico internazionale per accogliere la presentazione della nuova Ferrari Amalfi, l’ultima berlinetta della Casa di Maranello, destinata a raccogliere l’eredità della Ferrari Roma. Un’occasione definita “straordinaria” dal sindaco Daniele Milano, che ha evidenziato l’impatto a lungo termine di questo evento sull’immagine e sull’economia locale.
“Immagino una linea ideale che collega ciò che stiamo vivendo ora a ciò che questo evento genererà nei prossimi anni per la nostra città”, ha dichiarato Milano, sottolineando con orgoglio come il 91% dei turisti ad Amalfi provenga dall’estero. Ferrari, insomma, ha puntato alto scegliendo Amalfi, e l’effetto si preannuncia duraturo.
Numeri da record per un evento irripetibile
L’organizzazione dell’evento ha coinvolto oltre 600 addetti, 10 mesi di progettazione e un mese per l’allestimento della struttura temporanea firmata Ferrari, posizionata sul molo. Ben 800 ore di lavoro ininterrotto, 25 chiatte per il trasporto via mare, 12 sopralluoghi tecnici e oltre 60 pratiche gestite dal Comune: il tutto per accogliere giornalisti, clienti selezionati e stakeholder da ogni angolo del mondo.
L’indotto generato? Oltre 2.500 pernottamenti e quasi 5.000 pasti serviti nelle attività locali. Una vera e propria boccata d’ossigeno per il comparto turistico, già in fermento. L’amministrazione, intanto, ha lavorato per contenere l’impatto sulla vita quotidiana dei residenti.
Ferrari Amalfi: linee essenziali, potenza pura
La protagonista indiscussa? Lei, la Ferrari Amalfi, che unisce forma e funzione con una filosofia stilistica ridotta all’essenziale. Come ha spiegato Flavio Manzoni, responsabile del design Ferrari, il progetto nasce come una “scultura in movimento”, dove ogni curva e superficie esprime un’idea di velocità elegante.
Il frontale è attraversato da due sottili fenditure che inglobano i gruppi ottici, mentre la coda bassa e affilata rafforza l’aerodinamica della vettura. Gli interni, dominati da fibra di carbonio e alluminio anodizzato, si articolano attorno a un inedito tunnel centrale “bridge” realizzato da un blocco pieno, enfatizzando l’artigianalità dell’auto.
Tecnologia e comfort per chi ama guidare (davvero)
A bordo, tre display digitali rendono l’esperienza interattiva e intuitiva: uno dedicato al pilota, uno centrale sospeso da 10,25 pollici e uno per il passeggero. I comandi tornano a essere fisici, rispondendo alle richieste degli appassionati del marchio. Ma il cuore della Amalfi batte sotto il cofano: un V8 biturbo da 640 CV, montato in posizione centrale-anteriore, con cambio doppia frizione a otto rapporti, 760 Nm di coppia, accelerazione 0-100 km/h in 3,3 secondi e velocità massima di 320 km/h.
Non è solo una questione di numeri: è una Ferrari progettata per emozionare anche chi si avvicina per la prima volta a una supercar. Parola di Gianmaria Fulgenzi, a capo dello sviluppo Ferrari: “Abbiamo lavorato per rendere la vettura prevedibile, stabile, ma capace di trasformarsi non appena si alza il livello di guida: il DNA Ferrari è sempre lì, pronto a emergere”.
Una Ferrari, due anime
L’Amalfi è pensata per chi vuole vivere il mito Ferrari in tutte le sue sfumature: sportiva ma non estrema, potente ma elegante, adatta per una gita in Costiera o un giro in pista. Enrico Galliera, direttore marketing, la definisce “una nuova sportività con lifestyle”, destinata ad attrarre nuovi clienti senza alienare i puristi della velocità.
Il prezzo parte da 240.000 euro, con le prime consegne previste nel primo trimestre 2026. Negli Stati Uniti, arriverà tre mesi dopo. Intanto, chi ha avuto la fortuna di assistere all’anteprima ad Amalfi ha potuto ammirarla in due esclusive tonalità: Verde Costiera e Bianco Artico.
Amalfi tra motori e futuro
L’evento Ferrari non è stato solo una vetrina di lusso automobilistico, ma anche una dichiarazione d’intenti: Amalfi è pronta a giocare nel campionato delle destinazioni d’élite. Il sindaco Milano lo sa bene: “Abbiamo accolto un progetto ambizioso con apertura e organizzazione. Questo è solo l’inizio di un’onda lunga che travolgerà positivamente la nostra economia e la nostra immagine”.
Una supercar, un simbolo e una città. Il risultato? Un connubio perfetto che farà parlare di sé ancora a lungo.