
Nelle prime ore della notte, una donna di 46 anni è stata aggredita brutalmente a Prato. Ritrovata da alcuni passanti in condizioni critiche, coperta di sangue e in cerca di aiuto, la donna è ora ricoverata all’ospedale Santo Stefano, dove i medici mantengono riservata la prognosi. L’episodio, classificato come tentato omicidio e rapina aggravata, ha scosso l’intera città e ha riacceso i riflettori su una criminalità sempre più spietata.
Rapina e aggredita una donna: finisce nel sangue
Secondo le ricostruzioni della Procura, la donna sarebbe stata sorpresa e aggredita all’uscita di un locale notturno. Si tratta del “Number One”, in via Pistoiese, luogo tristemente noto per altri episodi violenti. L’aggressore, connazionale della donna, l’avrebbe costretta a farlo salire in auto con la scusa di un passaggio verso Vaiano. Una volta isolati, avrebbe usato una guaina per strangolarla, lasciandole evidenti segni al collo, nel tentativo di forzarla a trasferire 10.000 euro tramite wallet digitale.
La donna aggredita con un colpo alla testa e il criminale svanisce
Il piano non è andato come previsto: il sopraggiungere di una pattuglia dei carabinieri ha costretto l’aggressore a tornare verso la città. Tuttavia, prima di fuggire, l’uomo ha estratto un’arma e ha sparato un colpo alla testa della donna, mirandole vicino all’orecchio. Dopo averle sottratto il cellulare, si è dileguato. All’interno del cranio della donna sono rimasti frammenti del proiettile. L’intervento chirurgico sarebbe quindi risultato complesso e delicato.
Un locale già al centro di violente aggressioni
Il “Number One”, dove vittima e aggressore si erano conosciuti, era già finito sotto i riflettori per un altro tentato omicidio. Lo scorso 6 luglio, infatti, fu teatro dell’aggressione a Chang Meng Zhang, noto imprenditore nel settore delle grucce, con precedenti per omicidio. Una coincidenza inquietante che getta ulteriori ombre sull’ambiente frequentato da molti membri della comunità cinese locale.
La denuncia del procuratore Tescaroli
Il procuratore Luca Tescaroli ha espresso profonda preoccupazione per l’escalation di violenza nella provincia, puntando il dito contro la carenza di risorse e personale per fronteggiare il fenomeno. Le indagini della Squadra Mobile sono in corso e si concentrano sulla cattura del responsabile, che al momento è ancora ricercato.
Un contesto allarmante: tra tensioni e crimini sommersi
L’episodio si inserisce in una crescente ondata di criminalità che colpisce in particolare la comunità cinese di Prato, dove le tensioni interne e la tendenza a risolvere i conflitti senza ricorrere alle autorità rendono difficile il lavoro investigativo. Le autorità lamentano difficoltà anche nel reperire interpreti e traduttori affidabili per condurre le indagini e i processi.
La situazione in Toscana: numeri in aumento
Secondo la relazione del procuratore generale della Corte d’appello di Firenze, tra il 2023 e il 2024 si è registrato un incremento nei reati di furto, truffa e rapina (+6%), così come nei reati ambientali (+92%) e tributari (+11,5%). Anche i reati contro la libertà sessuale e gli atti persecutori sono in crescita. Una situazione complessa che, sebbene per alcuni aspetti rientri nella normale oscillazione statistica, alimenta un senso crescente di insicurezza tra i cittadini.
Un futuro incerto per la sicurezza locale
Il caso della 46enne aggredita è solo l’ultimo di una serie di episodi che indicano un progressivo deterioramento del tessuto sociale e della sicurezza pubblica, con Prato che si conferma un osservatorio critico su dinamiche criminali difficili da controllare, anche per via di una forte presenza di criminalità sommersa e organizzazioni difficili da penetrare.