
Il Tribunale di Roma ha imposto ad Aeroitalia di avviare un profondo rebranding, ritenendo che l’immagine della compagnia sia troppo simile a quella della storica Alitalia. La causa è partita da Ita Airways, erede dell’ex compagnia di bandiera, che ha acquistato i diritti sul marchio Alitalia per 90 milioni di euro.
Secondo i giudici, il logo e i colori utilizzati da Aeroitalia potrebbero trarre in inganno i viaggiatori, generando confusione con il brand di Ita.
Dalla trattativa fallita di Aeroitalia alla decisione del tribunale
Nei mesi scorsi Aeroitalia aveva tentato di trovare un accordo con Ita Airways, ma i negoziati si sono conclusi senza intesa. La sentenza di secondo grado obbliga ora la compagnia a modificare nome, logo, livrea e persino il dominio web.
Il cambiamento non sarà solo estetico: per un’azienda fondata nel 2021 dal banchiere francese Marc Bourgade, si tratta di ridefinire tutta la propria identità visiva e commerciale.
Aeroitalia: nuovo marchio già pronto
L’amministratore delegato Gaetano Intrieri ha annunciato che il nuovo nome è stato scelto e sarà svelato a breve. Nonostante la modifica, la nuova immagine continuerà a riportare la dicitura “operated by Aeroitalia”.
Sul fronte legale, però, la vicenda non è ancora conclusa: a ottobre è prevista una nuova udienza e la sentenza definitiva potrebbe arrivare solo tra circa due anni. Se il verdetto dovesse essere ribaltato, Aeroitalia intende ripristinare il marchio originale e chiedere un risarcimento a Ita Airways.
Operazioni e destinazioni di Aeroitalia
Attualmente Aeroitalia opera voli di linea e charter, concentrando la propria attività soprattutto sugli aeroporti di Roma-Fiumicino, Cagliari, Olbia, Catania e Palermo, con rotte nazionali e internazionali.
Il rebranding, quindi, dovrà essere gestito senza interrompere le operazioni e mantenendo la continuità del servizio.
Come evitare conflitti sui marchi
Per ridurre il rischio di controversie simili, le aziende possono:
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Consultare banche dati ufficiali come quelle dell’UIBM (Ufficio Italiano Brevetti e Marchi) o dell’EUIPO (Ufficio dell’Unione Europea per la Proprietà Intellettuale).
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Utilizzare strumenti di ricerca online che permettono di verificare se un nome o un logo sia già registrato.
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Affidarsi a consulenti specializzati in proprietà industriale, che possono effettuare controlli approfonditi anche su marchi non identici ma potenzialmente confondibili.