Accoltella moglie e figlio ad Alessandria: cade l’accusa di tentato omicidio

Il pizzaiolo 46enne Cristian Mihai Amariei, arrestato lo scorso marzo per aver ferito la moglie e il figlio durante una lite domestica, non sarà processato per tentato omicidio. Una perizia ha stabilito che i colpi inferti, pur diretti a zone vitali, furono sferrati con forza “blanda”.

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Era una domenica di inizio marzo quando, nell’abitazione di Alessandria, tra Cristian Mihai Amariei e la moglie Rodica, 51 anni, è esplosa una violenta discussione. Nel pieno della lite, l’uomo ha afferrato un coltello da cucina e ha colpito la donna alla schiena. A difenderla è intervenuto il figlio maggiore Richard, 23 anni, che a sua volta ha riportato una ferita all’addome. A dare l’allarme è stata la figlia minore della coppia, che ha chiamato i soccorsi permettendo l’intervento delle forze dell’ordine.

Alessandria: l’arresto e le accuse iniziali

Dopo l’aggressione, Amariei è stato subito arrestato con le pesanti accuse di tentato omicidio e maltrattamenti. La gravità del gesto e la natura delle ferite avevano fatto ritenere che l’intenzione fosse quella di togliere la vita ai familiari. Tuttavia, la ricostruzione dei fatti e una successiva perizia medico-legale hanno cambiato il quadro giudiziario.

La perizia: colpi “blandi” e non letali

Gli esperti incaricati hanno evidenziato come, pur avendo raggiunto punti vitali del corpo, i colpi sferrati dal pizzaiolo nn avevano forza tale da risultare potenzialmente letali. La relazione parla infatti di una violenza “blanda e lieve”, insufficiente a configurare l’accusa di tentato omicidio.

Scarcerazione e percorso terapeutico

Alla luce di queste conclusioni, il giudice ha disposto la caduta dell’accusa più grave. Amariei è stato scarcerato alla fine di maggio ed è oggi sottoposto all’obbligo di presentarsi periodicamente alla polizia giudiziaria. Parallelamente, è stato inserito in un percorso di recupero previsto per i reati di violenza domestica.

La voce della difesa delle vittime

L’avvocato Federico Pellegrini, legale della moglie e dei figli, ha espresso perplessità sulla decisione:
«Parliamo di una persona che si è scagliata contro i propri familiari con un coltello. Le ferite sono state lievi solo per un caso fortuito. Trovo sorprendente che la parola ‘fortunatamente’ diventi così determinante nella riformulazione del capo di imputazione».
Lo stesso legale ha poi sottolineato come la famiglia, profondamente scossa, desideri chiudere questa dolorosa vicenda e non presenziare alle udienze per ricostruire la propria quotidianità lontano dai riflettori.

Il processo atteso a ottobre

Cristian Mihai Amariei dovrà comparire davanti al giudice il prossimo 27 ottobre per l’udienza preliminare. A suo carico restano le accuse di lesioni personali volontarie e maltrattamenti, che confermano la gravità della vicenda ma ne ridimensionano gli aspetti più estremi.