Cambiano ufficialmente le regole per i percettori del Reddito di cittadinanza. Per molti, il mese di luglio sarà l’ultima ricarica. La legge di bilancio 2023 ha modificato, come più volte annunciato dal Governo nei mesi scorsi, le regole per i beneficiari dell’aiuto di Stato restringendo drasticamente il numero di persone che potranno ancora riceverlo.
Cambio della durata del beneficio
Una delle prime novità è il numero di mensilità che potranno essere corrisposte per l’anno in corso (da 12, come è stato fino ad oggi, a 7 ndr). Il che significa che tutti coloro che hanno regolarmente ricevuto il beneficio a partire da gennaio 2023 riceveranno l’ultima ricarica in questi giorni, dopodiché dovranno aspettare il mese di settembre per poter inoltrare una nuova richiesta. Fanno eccezione solo i nuclei familiari con minori, disabili o persone con età superiore ai 60 anni per i quali le mensilità rimarrannno 18. Il nuovo aiuto economico si chiamerà “Reddito di inclusione”, sarà di 480 euro per le famiglie con minori, disabili o anziani e di 350 euro per gli occupabili. La sua durata sarà di soli 12 mensilità, non rinnovabili.
Obblighi per gli occupabili
I soggetti in età compresa tra i 18 e i 59 anni, ritenuti abili al lavoro e quindi occupabili, dovranno essere inseriti, per un periodo di sei mesi, in un corso di formazione e/o di riqualificazione professionale. In caso di mancata frequenza al programma assegnato il nucleo del beneficiario del Reddito di cittadinanza decade dal diritto alla prestazione. Le regioni sono tenute a trasmettere all’Anpal gli elenchi dei soggetti che non rispetteranno l’obbligo di frequenza. Per i beneficiari compresi nella fascia di età dai 18 ai 29 anni che non hanno adempiuto all’obbligo scolastico, l’erogazione del Reddito di cittadinanza è subordinata all’iscrizione e alla frequenza di percorsi di istruzione di primo livello.
Inoltre, tutti i percettori di Reddito di cittadinanza dovranno essere impiegati in progetti utili alla collettività (non più soltanto un terzo di essi).
Abolizione Reddito di cittadinanza per lavoro stagionale o intermittente?
Laddove venissero stipulati contratti di lavoro stagionale o intermittente il maggior reddito da lavoro percepito, entro un limite massimo di 3.000 euro lordi, non influirà sull’importo del Reddito di cittadinanza. Andranno quindi comunicati all’Inps solo i redditi eccedenti tale limite massimo. Un’altra novità riguarda anche le proposte di lavoro: fino a oggi se ne potevano rifiutare fino a un massimo di due prima di perdere il diritto al sussidio mentre, a partire dal mese di agosto 2023, il contributo economico cesserà se il percettore non accetta la prima offerta di lavoro. E’ inoltre abolita la definizione di “offerta di lavoro congrua”.
Cosa succede per chi ha fatto richiesta nel mese di giugno
Per i potenziali percettori del Reddito, che hanno inoltrato la richiesta nel mese di giungo, il beneficio sarà erogato a partire dal 15 agosto e solo per 7 mesi. Passato tale tempo, dovranno restare fermi un mese e fare una nuova domanda seguendo la stessa prassi di chi lo ha già percepito in questi anni.