Un tribunale di Istanbul ha condannato all’ergastolo un cittadino britannico ritenuto colpevole dell’omicidio della moglie. Il fatto avvenuto nel novembre 2023 in una camera d’hotel nel quartiere di Fatih. La vittima, Ayan Mohomed Dhoba, aveva 26 anni ed era in viaggio con il marito per una vacanza nella città turca.
Istanbul: uomo condannato dalla Corte penale
La 41ª Corte penale di Istanbul ha stabilito che l’uccisione è stata intenzionale e caratterizzata da particolare ferocia. Per questo motivo i giudici hanno applicato la forma più severa della pena dell’ergastolo prevista dalla legge turca, escludendo qualsiasi attenuante.
La dinamica dell’omicidio a Istanbul
Secondo le indagini, il delitto sarebbe avvenuto al termine di una violenta lite. La donna ha riportato numerose ferite al collo e al corpo, prima di essere colpita mortalmente alla testa con un cacciavite. I soccorritori, chiamati dal personale dell’hotel, non hanno potuto far altro che constatarne il decesso sul posto.
Il ritrovamento dell’arma
Gli agenti hanno successivamente recuperato il cacciavite utilizzato per l’aggressione nel bagno della stanza. L’uomo ha ammesso di avervi gettato l’oggetto dopo l’omicidio. Un elemento che ha contribuito a rafforzare il quadro accusatorio.
Le immagini e l’arresto
Le telecamere di sorveglianza dell’hotel, mostrate in aula, avrebbero ripreso l’uomo mentre lasciava la struttura da solo poco dopo i fatti. È stato arrestato poco più tardi. L’uomo cercava di allontanarsi in taxi, indossando una maglietta sporca di sangue. La polizia è riuscita a fermarlo contattando direttamente il tassista.
La difesa respinta
Durante gli interrogatori, l’imputato ha confessato l’aggressione sostenendo che la lite fosse scoppiata dopo un’offerta di droga da parte della moglie. Ha inoltre dichiarato di soffrire di problemi di salute mentale e di assumere farmaci, ma una perizia dell’Istituto di medicina legale ha escluso qualsiasi incapacità di intendere e di volere.
La responsabilità penale
Gli esperti hanno concluso che, al momento dell’omicidio, l’uomo era pienamente consapevole delle proprie azioni. Anche il presunto “disturbo psicologico” è stato smentito dal Consiglio di specializzazione forense, portando il tribunale di Istanbul a respingere definitivamente la linea difensiva.
Le accuse e le conseguenze legali
Le autorità turche hanno contestato l’omicidio volontario del coniuge e l’uccisione con intento particolarmente crudele, reati che prevedono le sanzioni più pesanti. Parte del materiale digitale sequestrato sarà restituito, mentre altri dispositivi resteranno sotto sequestro.
Possibile ricorso e posizione britannica
Non è stato ancora chiarito se il condannato presenterà ricorso contro la sentenza. All’epoca dei fatti, il Ministero degli Esteri del Regno Unito aveva dichiarato di non aver ricevuto richieste di assistenza consolare, confermando comunque la disponibilità a fornire supporto ai cittadini britannici all’estero.
