Rob Reiner, tra i nomi più influenti del cinema americano, è stato trovato morto il 14 dicembre nella sua residenza di Brentwood, elegante quartiere di Los Angeles. Accanto a lui il corpo senza vita della moglie, la fotografa Michele Singer, 68 anni. A fare la drammatica scoperta sarebbe stato un familiare, che ha immediatamente allertato i soccorsi.
Secondo le prime informazioni diffuse dalla polizia, entrambi presentavano ferite da arma da taglio rivelatesi fatali. Le autorità hanno avviato un’indagine per omicidio, senza annunciare arresti ufficiali nelle ore immediatamente successive.
Il comunicato della famiglia e le prime indagini
In una nota diffusa poche ore dopo il ritrovamento, i familiari hanno espresso tutto il loro dolore:
«Con profonda tristezza annunciamo la scomparsa di Michele e Rob Reiner. Siamo distrutti da questa perdita improvvisa e chiediamo rispetto e privacy in un momento così difficile».
Il Los Angeles Police Department sta lavorando per ricostruire la dinamica dei fatti. Fonti della stampa americana riferiscono che il figlio della coppia, Nick Reiner, 32 anni, sarebbe stato interrogato a lungo dagli investigatori, ma al momento non esistono conferme ufficiali né accuse formali a suo carico.
Rob Reiner e la storia tormentata del figlio Nick
Nick Reiner aveva raccontato pubblicamente il suo passato segnato dalla dipendenza da sostanze, iniziata in adolescenza. In diverse interviste aveva ammesso di essere entrato e uscito più volte da centri di recupero, fino ad allontanarsi progressivamente dalla famiglia dopo aver rifiutato nuovi programmi di riabilitazione.
Durante gli anni più difficili, aveva vissuto anche da senzatetto in vari Stati degli Stati Uniti, un’esperienza che lui stesso aveva descritto come estrema e dolorosa, trascorrendo notti e settimane per strada tra il Maine, il New Jersey e il Texas.
Dalla dipendenza alla scrittura: “Being Charlie”
Il punto di svolta per Nick arrivò attraverso la scrittura. Nel 2016 trasformò il proprio vissuto nella sceneggiatura di Being Charlie, film ispirato alla sua battaglia contro la droga e diretto proprio dal padre. In quel periodo raccontò quanto fosse stato vicino alla morte e quanto il ritorno a casa avesse rappresentato una seconda possibilità.
Lavorare con Rob Reiner su un progetto così personale contribuì anche a rinsaldare un rapporto padre-figlio che, come lo stesso Nick aveva ammesso, non era mai stato semplice durante l’infanzia.
Rob Reiner, una carriera che ha fatto la storia del cinema
Nato a New York il 6 marzo 1947, figlio del leggendario comico Carl Reiner, Rob Reiner entrò giovanissimo nel mondo dello spettacolo. La notorietà arrivò nei primi anni Settanta grazie al personaggio di Michael Stivic nella storica sitcom Arcibaldo (All in the Family).
Negli anni Ottanta iniziò una straordinaria carriera da regista, firmando film diventati pietre miliari del cinema contemporaneo. Dal mockumentary This Is Spinal Tap ai racconti di formazione come Stand by Me, passando per La storia fantastica, Harry ti presento Sally, Misery non deve morire e il legal thriller Codice d’onore, Reiner ha attraversato generi diversi lasciando sempre un’impronta riconoscibile.
Attore, autore e volto amatissimo della tv
Accanto alla regia, Rob Reiner non ha mai abbandonato la recitazione. È apparso in film di successo come Insonnia d’amore, EDtv e The Wolf of Wall Street, oltre a numerose serie televisive, da 30 Rock a New Girl, fino a The Bear.
Il suo cinema ha saputo unire leggerezza e profondità, raccontando relazioni, conflitti morali e grandi temi sociali attraverso l’intrattenimento.
Impegno politico e battaglie civili
Figura centrale anche fuori dai set, Rob Reiner è stato per decenni una voce attiva del progressismo americano. Schierato apertamente con il Partito Democratico, si è distinto per le sue battaglie ambientali, la difesa dei diritti LGBTQIA+ e la lotta contro l’influenza dell’industria del tabacco.
Negli ultimi anni era stato anche uno dei critici più severi di Donald Trump, partecipando attivamente al dibattito pubblico.
I tributi del mondo politico e dello spettacolo
La notizia della sua morte ha suscitato una forte ondata di commozione. Il governatore della California Gavin Newsom ha ricordato Reiner come una persona che «ha contribuito a rendere la California un posto migliore», mentre Kamala Harris lo ha definito un caro amico. Barack Obama ha sottolineato come lui e Michele Singer «saranno ricordati per i valori che hanno difeso e per le persone che hanno ispirato».
Anche il mondo del cinema ha reso omaggio al regista: Sean Astin ha riassunto il suo lascito definendolo una delle personalità più importanti nella storia della cultura audiovisiva americana.
