Molestie Infantili: “Haley ha distrutto la mia vita”, transgender condannato

La vittima, oggi adulta, ha testimoniato in tribunale che le azioni dell'aggressore hanno plasmato ogni aspetto della sua esistenza. L'imputato condannato a tre anni e sei mesi di reclusione.

Ryan Haley Wolf

Una donna ha affrontato in tribunale il suo aggressore d’infanzia, Ryan Haley, dichiarando apertamente come le sue azioni abbiano distrutto ogni aspetto della sua vita. I fatti risalgono a quando la vittima aveva appena 13 anni. Abusata e palpeggiata da Haley, all’epoca un maschio biologico residente nella zona di Washington che oggi si identifica come Natalie Wolf.

La Newcastle Crown Court ha ascoltato la testimonianza della donna, che all’epoca dei fatti temeva di essere violentata. Il pubblico ministero, Nicoleta Alistari, ha confermato che Wolf, che all’epoca aveva meno di 30 anni, aveva palpato il petto della ragazza e aveva tentato di toccarle l’inguine.

La vittima, che ha richiesto giustizia non solo per sé ma “per tutte le donne e i bambini abusati sessualmente dagli uomini”, ha espresso con forza il suo dolore e il senso di ingiustizia.

Ryan Haley celebra la propria vita, mentre la vittima è una donna distrutta

Nel corso della sua toccante dichiarazione, la donna ha espresso il profondo disagio causato dall’abuso subito:

“Mentre io lottavo per vivere nella mia pelle, la persona che mi ha fatto del male sembra aver trovato la pace nella sua”.

La vittima ha descritto come il “disagio” provocato dall’abuso abbia plasmato ogni aspetto della sua vita, lasciandola con un senso di vergogna, insicurezza e distacco dal proprio corpo, trasformato in un “campo di battaglia”. Ha affermato che vedere il suo aggressore “celebrare la propria vita, il proprio corpo e le proprie scelte” è stato come “sale sulla ferita”, mentre lei portava con sé il peso di quanto accaduto.

La donna ha affermato che “poche cose sono più isolanti che vivere in un corpo in cui non ti senti a casa”. Quell’abuso ha plasmato ogni aspetto della sua vita.

Riguardo all’aggressore, ha ribadito: “Ryan Haley vuole che tutti lo conoscano come Natalie Wolf, ai miei occhi lui è Ryan Haley, l’uomo che ha abusato sessualmente di me.”

La condanna e il rigetto delle teorie cospiratorie

Ryan Haley, 47 anni è originario di Byker, Newcastle. Riconosciuto colpevole di attività sessuale con una minore e condannato a tre anni e sei mesi di carcere. In aula è stato chiamato con pronomi femminili ma detenuto in un carcere maschile (HMP Durham). L’imputato non era rappresentato legalmente e ha sostenuto che l’accusa fosse un “mucchio di bugie”.

Wolf aveva affermato di essere vittima di una “cospirazione” che coinvolgeva tribunali e polizia, e che i giurati fossero stati “ipnotizzati” o “incastrati”. Il giudice Gavin Doig ha respinto fermamente queste affermazioni, dichiarando: “Non sei vittima di una cospirazione […] Qui non sei affatto la vittima”. Il giudice ha inoltre sottolineato che l’imputato era stato condannato da giurati “certi” della sua colpevolezza.

L’elogio del coraggio e l’auspicio di un futuro sereno

Prima di emettere la sentenza, il giudice Doig ha elogiato il coraggio della donna nell’affrontare il suo aggressore, augurandole il meglio per il futuro e la giustizia che aveva atteso per anni. “Oggi finalmente otterrò giustizia per la quale ho lottato per tanti anni”, aveva detto la donna.

Wolf è stato inoltre sottoposto a un ordine di prevenzione dei danni sessuali e dovrà firmare a vita il registro dei condannati per reati sessuali.

Il giudice ha anche espresso la speranza che Wolf, che soffriva di un disturbo della personalità e problemi di salute mentale di lunga data, possa cercare aiuto e “andare avanti”. Ma ha avvertito che il continuare a credere di essere vittima di una cospirazione lo avrebbe condotto a “una sofferenza ancora maggiore”.