Si è svolto intorno alle 12.45 l’incontro tra il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, rientrata da poche ore da un impegno a Mestre. Il faccia a faccia, durato poco meno di un’ora, era stato richiesto direttamente dalla premier nella stessa mattinata. Richiesta nata in seguito alla crescente attenzione politica e mediatica generata dalle polemiche nate dopo l’intervento del capogruppo FdI Galeazzo Bignami.
Secondo quanto trapelato, la riunione ha avuto l’obiettivo di riportare serenità nei rapporti istituzionali, dopo lo stupore registrato al Colle di fronte alle dichiarazioni di Bignami, che aveva fatto proprie — e rilanciate in Parlamento — le tesi pubblicate da “La Verità” su presunte “trame” contro l’esecutivo.
Il caso nasce dalle accuse del quotidiano di Belpietro
L’origine della vicenda è un editoriale di Maurizio Belpietro, direttore de “La Verità”. Dove attribuirebbe al consigliere del Quirinale Francesco Saverio Garofani affermazioni su manovre politiche tese a ostacolare la possibilità che Giorgia Meloni concluda la legislatura o si ripresenti per un secondo mandato a Palazzo Chigi.
Il giornale sostiene che Garofani avrebbe parlato apertamente di un “provvidenziale scossone” necessario per fermare la leader di FdI. Dichiarazioni che il consigliere, intervistato dal Corriere della Sera, non nega del tutto ma ridimensiona. Avrebbe precisato che le sue valutazioni sarebbero state decontestualizzate e utilizzate per sostenere una tesi priva di fondamento.
Giorgia Meloni chiarisce il caso Bignami al Quirinale
Dopo l’incontro al Quirinale, la Presidenza del Consiglio ha diffuso una nota ufficiale in cui si precisa che non esistono divergenze tra Meloni e Mattarella. Tuttavia, il comunicato non chiude del tutto la polemica, difendendo l’iniziativa di Bignami e chiamando in causa nuovamente Garofani.
Secondo il governo, la richiesta di smentita avanzata dal capogruppo FdI non costituiva un attacco alla Presidenza della Repubblica. Sarebbe stato invece, un tentativo di “tutelare il Quirinale” delimitando la vicenda alla responsabilità individuale del consigliere coinvolto. La nota sottolinea che sarebbe stato proprio Garofani, in quanto diretto interessato, a dover chiarire subito.
Il ruolo delicato del consigliere Garofani
Garofani, ex parlamentare del centrosinistra e oggi figura chiave nella struttura del Quirinale, ricopre anche il ruolo di segretario del Consiglio Supremo di Difesa, organo al quale partecipano il Capo dello Stato, il Presidente del Consiglio e diversi ministri. Nella sua intervista, il consigliere ha affermato di godere della piena fiducia del presidente Mattarella, smentendo ulteriori ipotesi di tensione interna al Colle.
Giorgia Meloni: “Nessuna frattura istituzionale”
Fonti di Palazzo Chigi riferiscono che Meloni, con la visita al Quirinale, abbia voluto ribadire che non esiste alcuna contrapposizione tra le due massime cariche dello Stato. Un messaggio destinato non solo a stemperare il caso politico, ma anche a evitare che le speculazioni possano trasformarsi in un elemento di conflitto istituzionale.
La premier è rientrata a Palazzo Chigi poco prima delle 14, lasciando comunque aperto l’interrogativo su un caso che, nonostante i chiarimenti, continua ad alimentare tensioni politiche e mediatiche.
