Orrore in Egitto: 13enne uccide compagno di scuola e confessa un gesto disumano

Il ragazzo, rimasto solo in casa, ha attirato l’amico con una scusa, lo ha ucciso e smembrato. Agghiacciante la confessione agli inquirenti: «Volevo imitare quello che vedevo nei film e nei videogiochi».

egitto 13enne

In Egitto un ragazzino 13enne ha ucciso brutalmente un compagno di classe nella propria abitazione, approfittando dell’assenza dei genitori. Una tragedia che ha lasciato attonita l’opinione pubblica egiziana.
Secondo quanto riferito dalla polizia, il giovane avrebbe attirato l’amico con un pretesto, per poi colpirlo ripetutamente con un bastone di legno fino a ucciderlo.

Egitto: il 13enne smembra il corpo. Poi la confessione shock

Dopo il delitto, il tredicenne avrebbe usato una motosega appartenente al padre per fare a pezzi il corpo della vittima.
I resti sono stati nascosti in vari punti della città: vicino a un centro commerciale, sotto un ponte, in una piscina e in un campo.
Le indagini sono partite proprio dal ritrovamento di alcune parti umane, che hanno condotto gli agenti all’abitazione del sospettato. Durante l’interrogatorio, il minore ha ammesso ogni cosa, indicando i luoghi in cui aveva occultato i resti. Agghiacciante uno dei particolari emersi. Il ragazzo avrebbe raccontato di aver “assaggiato” parti del corpo dell’amico, sostenendo che il sapore gli ricordava quello del pollo impanato.

Indagini in corso e perizia psichiatrica sul 13enne

Il giovane è stato immediatamente arrestato e trasferito in un istituto penitenziario minorile.
Le autorità hanno disposto un test antidroga e una perizia psichiatrica completa per valutare la capacità di intendere e di volere del tredicenne.
Gli investigatori stanno inoltre analizzando i dispositivi del ragazzo alla ricerca di contenuti violenti — film, video o videogiochi — che possano aver influenzato la sua mente.

Il ruolo dei media violenti nel dibattito pubblico

Il caso ha riacceso un acceso dibattito in Egitto sul potenziale impatto dei media violenti sull’equilibrio psichico dei più giovani.
Molti esperti chiedono ora una riflessione profonda sul consumo non controllato di film e videogiochi con contenuti estremi, soprattutto tra i minori.

Una vicenda che interroga la società

La storia di questo 13enne rappresenta un drammatico monito sui rischi della disconnessione emotiva e dell’esposizione incontrollata alla violenza digitale.
Dietro un gesto così disumano si nasconde probabilmente un grave disagio psichico, che ora gli esperti stanno cercando di comprendere.