
Netflix arricchisce il proprio catalogo di adattamenti da Roald Dahl con The Twits (in italiano Gli Sporcelli), una delle opere più stravaganti e cattive dell’autore britannico scomparso nel 1990. Il film animato in computer grafica arriverà sulla piattaforma il 17 ottobre 2025, segnando il primo adattamento cinematografico ufficiale del romanzo pubblicato nel 1980.
Alla regia troviamo Phil Johnston, nominato all’Oscar e già sceneggiatore di successi Disney come Ralph Spaccatutto, Zootropolis e Ralph Spacca Internet. Johnston firma anche la sceneggiatura e la produzione, affiancato da Katie Shanahan e Todd Demong. L’animazione è l’ultimo grande lavoro completato dallo studio britannico Jellyfish Pictures prima della sua chiusura per motivi finanziari.
Una storia grottesca e irresistibile
Nel film, i protagonisti Mr. e Mrs. Twit sono una coppia disgustosa, vendicativa e priva di ogni senso morale. Proprietari del parco divertimenti più assurdo e pericoloso del mondo, Twitlandia, i due terrorizzano la loro città con le loro trovate crudeli e puerili. Ma quando arrivano al potere, toccherà a due giovani orfani e a un gruppo di animali magici unire le forze per fermarli e riportare la giustizia in città.
Con il suo umorismo nero e l’estetica surreale, The Twits promette di conquistare bambini e adulti grazie a una miscela di ironia grottesca e riflessione sociale, nel perfetto spirito di Roald Dahl.
Un cast vocale d’eccezione
Il film presenta un cast vocale internazionale di altissimo livello: Margo Martindale, Johnny Vegas, Natalie Portman, Emilia Clarke, Maitreyi Ramakrishnan, Jason Mantzoukas, Alan Tudyk, Nicole Byer e Mark Proksch.
La colonna sonora è impreziosita da tre brani originali di David Byrne, ex frontman dei Talking Heads, e da una canzone dei titoli di coda scritta e interpretata dallo stesso Byrne insieme a Hayley Williams dei Paramore.
Phil Johnston: dalla Disney al lato oscuro di Dahl
Il progetto di The Twits ha una genesi lunga e complessa. Come racconta lo stesso Johnston, l’idea è nata nel 2019 quando lavorava ancora in Disney. Inizialmente concepita come una serie animata di otto episodi, la produzione fu cancellata dopo due anni di lavoro. Netflix, tuttavia, offrì la possibilità di trasformarla in un film, dando nuova vita al progetto.
Johnston spiega di essere sempre stato attratto da personaggi “riprovevoli e irredimibili”. Gli Sporcelli, con la loro mancanza di consapevolezza, igiene e decenza, rappresentano perfettamente questo archetipo. “Sono il mio libro preferito di Dahl”, ha dichiarato il regista, “perché mostra che le persone più meschine e vendicative, alla fine, non vincono mai”.
Dal libro al grande schermo: una sfida di stile e tono
Trasporre Gli Sporcelli in animazione non è stato semplice: il libro originale è più un insieme di episodi che una vera e propria trama. Johnston e la co-sceneggiatrice Meg Favreau hanno quindi costruito un intero universo intorno ai due protagonisti, aggiungendo nuovi personaggi e una struttura narrativa più solida.
Il risultato è un mondo visivamente ricco e caotico, ispirato – spiega Johnston – ai film di Jean-Pierre Jeunet come Delicatessen e La città dei bambini perduti. “Non volevo un’estetica da ‘spazzatura animata’”, racconta. “I Twit dovevano essere disgustosi ma geniali, dei veri agenti del caos in un mondo che riflette il nostro”.
Un’estetica surreale e malinconica
L’obiettivo del team creativo era quello di unire il grottesco al sentimento umano. Dietro la sporcizia e la cattiveria dei Twit si nascondono insicurezze, tristezza e rimpianto. Johnston ha chiesto agli animatori di trovare un equilibrio tra repulsione e empatia, come avviene nei personaggi comici di Melissa McCarthy: irritanti ma incredibilmente umani.
Il signor Twit, con la sua barba impenetrabile, rappresenta l’ego mascherato da arroganza; la signora Twit, invece, racchiude la rabbia e il rimpianto di chi ha perso la capacità di provare compassione.
Il messaggio dietro la cattiveria
Nonostante l’umorismo nero e l’aspetto bizzarro, The Twits nasconde un messaggio profondo. Johnston spiega che il film parla di empatia e resistenza all’odio, un tema più attuale che mai. “Viviamo in un mondo dove molti leader si comportano come bambini arrabbiati”, ha detto. “Volevo che i più giovani capissero che si può essere intelligenti, curiosi e gentili, senza diventare idioti. È una storia su come non lasciarsi trascinare dalla meschinità”.
Un viaggio folle tra caos, musica e magia
Con un’estetica unica, un cast stellare e una colonna sonora d’autore, The Twits si preannuncia come uno dei titoli più originali della stagione autunnale di Netflix.
L’universo sporco, colorato e disturbante degli Sporcelli promette di riportare il pubblico nel mondo visionario di Roald Dahl, dove anche la cattiveria più assurda può insegnare qualcosa di buono.
Il debutto è fissato per il 17 ottobre 2025: preparatevi a entrare a Twitlandia, dove il disordine regna sovrano e solo il coraggio dei più piccoli può riportare la luce.