Sinner ko nel caldo di Shanghai: ritiro forzato tra crampi e polemiche

Temperature estreme e umidità insostenibile mettono in ginocchio i protagonisti del Masters 1000 cinese: Jannik Sinner costretto al ritiro, Fritz collassa, Rune infuriato contro gli organizzatori.

Sinner Shanghai

Shanghai, 5 ottobre — Il caldo insopportabile del torneo cinese ha avuto la meglio anche sul numero due del mondo.
Jannik Sinner, campione uscente del Masters 1000 di Shanghai, è stato costretto a ritirarsi nel corso del terzo set contro l’olandese Tallon Griekspoor. Dopo aver vinto il primo set 7-6 (3) e perso il secondo 7-5, l’altoatesino ha iniziato ad accusare gravi crampi a entrambe le gambe, che ne hanno compromesso completamente la mobilità.

Nonostante l’intervento del fisioterapista, Sinner ha dovuto gettare la spugna sul 3-2 in favore dell’olandese, visibilmente esausto e zoppicante. È uscito dal campo sostenuto dallo staff, accolto da un lungo applauso del pubblico cinese.
Per Griekspoor, numero 31 del ranking, si tratta della prima vittoria in sette confronti diretti con l’azzurro.

Caldo e umidità: condizioni estreme e polemiche accese

Il ritiro di Sinner ha riacceso con forza il dibattito sulle condizioni climatiche del torneo a Shanghai. Il caldo torrido unito a un’umidità soffocante ha messo in ginocchio diversi giocatori.
Durante il suo match, Holger Rune si è lasciato andare a un duro sfogo contro l’ATP:

“Perché non esiste una regola sul calore? Volete che un giocatore muoia in campo?”
Parole pesanti, pronunciate dopo un “medical time out” per un evidente malessere fisico. “Stavo davvero male – ha poi raccontato – ma ho cercato di resistere. Noi europei non siamo abituati a queste condizioni estreme”.

Il torneo a Shanghai trasformato in ‘Survivor’: crolli, crampi e ritiri

Il Masters 1000 di Shanghai è diventato, di fatto, una gara di sopravvivenza.
Taylor Fritz ha rischiato il collasso in campo contro il francese Giovanni Mpetshi Perricard, mentre David Goffin si è ritirato per problemi fisici.
Anche Francisco Comesana e Yunchaokete Bu sono crollati letteralmente nel finale dei rispettivi match contro Lorenzo Musetti e Luciano Darderi. Le immagini di tennisti stremati, piegati dal caldo, hanno fatto il giro del mondo.

Sinner, in particolare, è apparso distrutto: piegato sulla racchetta per non cadere, smorfie di dolore a ogni punto, poi il progressivo cedere del fisico fino all’inevitabile ritiro.
Un epilogo che ha commosso gli spettatori e lasciato l’impressione di un torneo disputato al limite della sopportazione umana.

Classifica ATP e conseguenze per Sinner

Il ritiro di Shanghai ha pesanti conseguenze anche sul ranking mondiale.
L’azzurro perde 950 punti (i 1.000 conquistati l’anno scorso con la vittoria meno i 50 ottenuti quest’anno al secondo turno).
Carlos Alcaraz, pur assente per un problema alla caviglia, perde solo 200 punti, ampliando così il distacco: lo spagnolo guida ora la classifica con 11.340 punti, davanti a Sinner fermo a 10.000.
La rincorsa al primo posto, almeno per il 2025, sembra dunque sfumare: se ne parlerà nel 2026.

Il futuro: riposo, Arabia Saudita e Finals di Torino

Dopo la delusione cinese, per Sinner è tempo di recuperare. Dieci giorni di pausa e allenamento per rimettersi in sesto prima dell’impegno nel Six Kings Slam in Arabia Saudita (dal 15 ottobre), torneo d’esibizione di grande richiamo.
Poi il gran finale di stagione con due appuntamenti cruciali: le ATP Finals di Torino e la Coppa Davis, dove l’Italia punta a confermarsi tra le grandi del tennis mondiale.

Il Masters 1000 di Shanghai 2025 resterà nella memoria non per le vittorie, ma per la sofferenza dei suoi protagonisti.
Tra ritiri, collassi e polemiche, il torneo ha mostrato quanto lo sport d’élite possa essere messo in crisi da condizioni climatiche estreme.
Il messaggio dei tennisti è chiaro: servono regole più rigide sul caldo, per proteggere la salute degli atleti e garantire un tennis sostenibile, anche sotto il sole rovente d’Oriente.