
A Boltiere, in via don Giuseppe Carminati, la tranquilla quotidianità è stata sconvolta dal ritrovamento del corpo senza vita di A.L., 46 anni, residente a Berbenno. L’uomo risultava scomparso dal 14 settembre e da giorni le ricerche erano affidate ai carabinieri della stazione di Almenno, che avevano raccolto la denuncia dei familiari.
La scoperta è avvenuta intorno a mezzogiorno, quando i vigili del fuoco hanno forzato la sua BMW berlina, chiusa e parcheggiata lungo la strada. All’interno del bagagliaio, il corpo ormai in stato di avanzata decomposizione.
Boltiere e le prime ipotesi degli investigatori
I militari dell’Arma, giunti immediatamente sul posto, hanno avviato i rilievi per chiarire dinamica e circostanze della morte. Secondo i primi accertamenti, sul corpo non sarebbero presenti segni di violenza compatibili con un’aggressione. L’area, inoltre, è sorvegliata da telecamere di sicurezza, rendendo poco plausibile l’ipotesi di un omicidio.
Al momento le piste più accreditate restano due: un malore improvviso o un gesto volontario. Elementi che si intrecciano con il passato difficile della vittima, che aveva alle spalle una storia di tossicodipendenza.
Attesa per l’autopsia
La certezza arriverà solo con l’esame autoptico disposto dalla magistratura, che dovrà stabilire le cause esatte del decesso. Le indagini dei carabinieri proseguono per ricostruire le ultime ore di vita dell’uomo e comprendere come sia arrivato a quell’auto parcheggiata da giorni senza che nessuno si accorgesse di nulla.
Un caso che alimenta interrogativi
Il ritrovamento si inserisce in un contesto sociale segnato da episodi di cronaca nera sempre più frequenti, tra violenze, morti sospette e omicidi. La comunità locale, scossa dalla notizia, attende ora risposte certe per dare un senso a una tragedia che porta con sé dolore e interrogativi.