Arezzo, condanna per maltrattamenti all’asilo di Montevarchi: maxi risarcimento

Il tribunale riconosce la responsabilità della maestra e del Comune: accertati danni psicologici gravi nei bambini vittime di violenze.

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Il tribunale di Arezzo ha stabilito un maxi risarcimento. Può raggiungere complessivamente 1,2 milioni di euro per sette famiglie i cui figli, vittime di maltrattamenti in un asilo nido privato di Montevarchi (Arezzo), di età compresa tra uno e tre anni. La condanna coinvolge in solido sia la maestra responsabile delle violenze – che era anche titolare della struttura “L’Isola della Fantasia” – sia il Comune di Montevarchi. Accertato come corresponsabile per carenze nei controlli e nella procedura autorizzativa.

Arezzo: i fatti alla base del processo

L’inchiesta risale al 2019, quando la procura di Arezzo portò alla luce episodi scioccanti documentati dalle telecamere dei carabinieri. Bambini strattonati, colpiti nei lettini per costringerli a dormire, pizzicotti, minacce e frasi umilianti. Un contesto quotidiano di violenza che trasformò l’asilo in un luogo di paura.
La maestra, oltre a essere priva dei titoli necessari per insegnare, patteggiò in sede penale per i reati di maltrattamenti e abuso di professione. Con il patteggiamento, però, alle famiglie fu preclusa la possibilità di costituirsi parte civile, motivo per cui sette nuclei decisero di avviare un procedimento in sede civile.

La responsabilità del Comune Montevarchi, Arezzo

Oltre all’educatrice, il giudice ha riconosciuto responsabilità diretta anche al Comune di Montevarchi, accusato di non aver effettuato i controlli obbligatori per legge sull’attività del nido. Una mancanza che, secondo il tribunale, ha contribuito a permettere il protrarsi delle violenze a danno dei minori.

Le conseguenze psicologiche sui bambini

Elemento centrale nell’istruttoria civile è stata la consulenza tecnica della neuropsichiatra Gloria Vannini. La perizia ha accertato che tutti i piccoli coinvolti soffrono di disturbo post-traumatico da stress di grado medio-grave, diretta conseguenza del clima di terrore vissuto in quel contesto educativo.
I bambini, secondo la relazione, sono stati sottoposti a un’esperienza “gravemente dannosa e traumatica”, che ha segnato in profondità il loro sviluppo emotivo.

La voce delle famiglie e dell’avvocato

«Questa condanna – ha dichiarato l’avvocato dei familiari, David Torzini – non potrà mai cancellare il dolore subito, ma restituisce dignità e giustizia dopo anni di sofferenze. È anche un monito alle istituzioni: i controlli devono essere rigorosi e costanti, per proteggere i più piccoli da simili abusi».