Dopo lo sciopero del 19 settembre, i sindacati di base – Usb, Cub, Adl e Sgb – hanno proclamato una nuova mobilitazione di 24 ore per lunedì 22 settembre. Lo sciopero ha riguardato l’intero settore pubblico e privato, con adesioni nei trasporti, nella scuola, nella ricerca e nella logistica.
L’obiettivo, spiegano gli organizzatori, è opporsi al “genocidio in Palestina”, alla fornitura di armi a Israele e più in generale a un modello di “economia di guerra” che aumenta le spese militari mentre peggiorano le condizioni di lavoro.
Roma: Piazza dei Cinquecento gremita
Nella Capitale la protesta ha raggiunto il suo apice. In piazza dei Cinquecento, davanti alla stazione Termini, gli organizzatori hanno parlato di 100mila presenze, mentre le prime stime delle forze dell’ordine parlavano di circa 20mila manifestanti in crescita.
Sul palco si sono alternati studenti, docenti e volontari di associazioni come Emergency. Il presidio si è trasformato in corteo nel pomeriggio, accolto da applausi ogni volta che venivano annunciati ritardi o cancellazioni dei treni. “Questa piazza – hanno detto dal camioncino – rappresenta la parte migliore del Paese e deve diventare un movimento internazionale”.
Torino: sciopero con corteo sui binari
A Torino la protesta ha avuto un impatto diretto sulla circolazione ferroviaria. Migliaia di manifestanti hanno bloccato l’ingresso della stazione di Porta Nuova e successivamente un gruppo si è spostato sui binari in direzione Lingotto, paralizzando il traffico ferroviario. Secondo la Questura, circa 8mila persone hanno preso parte alla manifestazione.
Gela: la bandiera palestinese in municipio
Il sostegno simbolico alla popolazione di Gaza è arrivato anche dal Comune di Gela, in provincia di Caltanissetta. Il sindaco Terenziano Di Stefano e la presidente del consiglio comunale Paola Giudice hanno ricevuto dagli studenti e dalle associazioni la bandiera palestinese, che da oggi sventolerà dal municipio. “Non cambierà le cose, ma è un dovere morale prendere posizione”, hanno dichiarato i rappresentanti istituzionali.
Milano: in sciopero con occupazioni e scontri
A Milano, oltre alle manifestazioni, gli studenti del liceo classico Manzoni hanno deciso di occupare la scuola, dichiarando che l’occupazione è “uno dei gesti più forti” per denunciare il silenzio della politica italiana sul conflitto in Palestina.
Nel pomeriggio, tensioni si sono registrate alla stazione Centrale: un gruppo di giovani vestiti di nero ha tentato di entrare nella metropolitana, venendo a contatto con la polizia. Ne è seguito un momento di scontro con slogan urlati contro gli agenti.
Alla Stazione Centrale di Milano sono scoppiati scontri all’interno della Galleria delle Carrozze. Alcuni partecipanti al corteo pro Gaza hanno lanciato oggetti e pezzi di impalcatura contro le forze dell’ordine, che hanno risposto con cariche di alleggerimento e hanno poi chiuso gli ingressi della stazione.
La polizia è riuscita a respingere i manifestanti, costringendoli a uscire dalla galleria. Gli scontri si sono quindi spostati in piazza Duca d’Aosta, dove diverse centinaia di persone hanno lanciato transenne contro il cordone di agenti gridando “assassini”, pur continuando ad arretrare.
La situazione è degenerata in una vera e propria guerriglia urbana. Un gruppo di giovani vestiti di nero ha tentato di entrare nella metropolitana della stazione, scontrandosi con la polizia. L’ingresso principale risulta gravemente danneggiato.
Nella Galleria delle Carrozze gli agenti hanno alzato barriere di contenimento, utilizzato lacrimogeni e successivamente caricato per disperdere la folla.
Le voci dalla piazza e il sostegno degli artisti
Tra le testimonianze che hanno accompagnato la giornata, anche quella dell’attrice Maria Chiara Giannetta, protagonista della serie Rai Blanca. Durante una conferenza stampa ha annunciato la sua partecipazione alla manifestazione di Roma: “Sarò lì come persona, non come artista. È fondamentale esserci, riguarda tutti”.
Numeri e adesioni allo sciopero
Secondo Usb, lo sciopero è stato un “grande successo”: milioni di lavoratori hanno incrociato le braccia in tutta Italia, dai porti di Genova e Livorno alle scuole, chiuse fino al 70% in alcune città. Adesioni alte anche nei magazzini della logistica e nelle fabbriche.
Le manifestazioni hanno riempito le piazze: oltre 20mila a Roma (secondo la questura), 50mila a Bologna, migliaia a Torino e Milano. A livello politico, però, non sono mancate critiche: il ministro Matteo Salvini ha definito “bassa” la partecipazione complessiva.
