
Quando la notizia è arrivata da Washington, il settore aeronautico ha trattenuto il fiato: Korean Air ha annunciato il più grande ordine della sua storia, 103 aerei Boeing per un valore complessivo di circa 50 miliardi di dollari. Nel pacchetto figurano modelli strategici per il futuro del trasporto aereo: 50 Boeing 737-10, 28 787-10 Dreamliner e 25 777-9/777-8F, un mix di velivoli a lungo raggio e cargo destinato a cambiare i cieli asiatici nei prossimi decenni.
Per Leonardo, questo maxi-ordine non è una notizia qualunque: è ossigeno puro. Il gruppo italiano, infatti, è partner “risk-sharing” del programma Boeing 787 e realizza circa il 14% della struttura del velivolo, dalle sezioni di fusoliera 44 e 46 nello stabilimento di Grottaglie allo stabilizzatore orizzontale prodotto a Foggia (Leonardo, sezione “Aerostrutture”). Non a caso, gli occhi degli analisti si sono subito posati proprio sulla voce “Dreamliner”: quei 28 nuovi 787-10 ordinati da Korean Air significano commesse dirette per gli stabilimenti pugliesi, che in questi mesi stanno cercando di rialzare la testa dopo anni difficili.
Difficili davvero. Il settore Aerostrutture di Leonardo, schiacciato dai rallentamenti di Boeing e dagli stop alla produzione del 787 tra 2020 e 2023, ha conosciuto fermate e cassa integrazione a Grottaglie, oltre a perdite pesanti che ancora nel 2024 gravavano sul bilancio (Il Sole 24 Ore, 19 aprile 2024). Ma il 2025 segna una svolta: nella semestre presentata a luglio, Leonardo ha dichiarato di aver già in portafoglio 100 shipsets di fusoliere per Boeing, contro i 50 dell’anno precedente, con un’accelerazione attesa proprio nel secondo semestre grazie alla ripartenza del programma Dreamliner.
Un cambio di passo che non è sfuggito agli investitori. Tanto che Milano Finanza, nel rilanciare la notizia del maxi-ordine coreano, ha titolato: “Leonardo beneficia del maxi-ordine Boeing. Gli analisti di Intesa Sanpaolo confermano il giudizio neutrale”. Una frase che dice molto: da un lato la fiducia che l’onda lunga delle commesse Boeing possa davvero tradursi in numeri, dall’altro la prudenza che ancora accompagna il titolo. Infatti, Intesa Sanpaolo mantiene sul titolo Leonardo il rating “Neutrale”, con un target price a 52,5 euro, aggiornato ad agosto 2025. La banca, lo scorso aprile, aveva già uniformato la sua scala di raccomandazioni, sostituendo la dicitura “HOLD” con “NEUTRAL”.
Dietro quella parola apparentemente anodina – neutrale – c’è la consapevolezza che il percorso di Leonardo nelle Aerostrutture è tutt’altro che concluso: molto dipenderà dai tempi di certificazione dei nuovi Boeing 737-10 e 777-9, e soprattutto dalla capacità di Boeing di rispettare il calendario di produzione del 787, dopo anni di ritardi e stop imposti dalle autorità federali americane (Reuters, 25 agosto 2025; The Korea Herald, 26 agosto 2025).
Per ora, ciò che conta è il segnale: i 28 Dreamliner ordinati da Korean Air rappresentano nuove linee di fusoliera in partenza a Grottaglie, un ritorno di fiducia per centinaia di lavoratori e un messaggio preciso al mercato. Leonardo non ha ancora vinto la sua scommessa, ma ha di nuovo una carta forte in mano.
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