Addio a Pippo Baudo: icona della TV italiana

Pippo Baudo

Giuseppe Raimondo Vittorio Baudo, noto come Pippo Baudo (Militello in Val di Catania, 7 giugno 1936), figura monumentale della televisione italiana — conduttore, autore, riferimento imprescindibile nella storia della Rai. Pippo Baudo: il più famoso e longevo presentatore televisivo si è spento a 89 anni.

Pippo Baudo: una leggenda che ha attraversato decenni

Il padre aveva sognato per lui un futuro da avvocato: lui non l’aveva contraddetto, ma si era dedicato anima e corpo al mondo dello spettacolo. Ha debuttato in Rai nei primi anni ’60 e ha condotto capolavori come Settevoci, Canzonissima, Domenica In, Fantastico, Festival di Sanremo (record di 13 conduzioni tra 1968 e 2008, con la direzione artistica in 7 di queste edizioni).

Talent scout e nume tutelare dello spettacolo

Presentatore e inventore, perché tanti di quelli che hanno avuto successo li ha scoperti lui. Baudo ha portato alla ribalta volti straordinari come Milva, Mietta, Anna Oxa, Laura Pausini, Andrea Bocelli, Giorgia, Fabrizio Moro, e molti altri — diventando un formidabile scopritore di talenti.

Gli anni gloriosi di Pippi Baudo e gli exploit televisivi

Negli anni Ottanta è il volto di Fantastico, Serata d’onore e Serie Sanremo, tra ascolti record come la finale del 1987 con “Si può dare di più” (più di 17 milioni di spettatori).
Negli anni Novanta, riprende Festival, rilancia Domenica In, con titoli come Fantastico 90, Numero Uno e Luna Park.

Presenza attiva nel nuovo millennio

Tra gli anni 2000 e 2020, torna a Sanremo, conduce eventi come Cinquanta. Storia della TV…, Centocinquanta, e rinnova Domenica In o lancia Sanremo Giovani. Nel 2019 festeggia “60 anni di carriera” con uno speciale su Rai 1.

L’ultima volta sul palco dell’Ariston risale al 7 febbraio 2018: la voce incrinata dall’emozione, la rosa di seta bianca appuntata sullo smoking, Pippo Baudo salì in cattedra e recita la sua lettera d’amore a Sanremo, ripercorrendo la sua esperienza, lunga tredici festival: un record assoluto, una pagina di storia della tv italiana. Del resto «il format di Sanremo l’ho inventato io», rivendicava Superpippo, che ha plasmato la formula in cinque serate e consacrato lo storico jingle “Perché Sanremo è Sanremo” firmato da Pippo Caruso e Sergio Bardotti.
Anche negli anni 2020, appare ma in collegamenti celebrativi – per i 70 anni della Rai (2024) e invia una lettera a Sanremo nel febbraio 2025.

L’uomo, oltre il “Super Pippo”

Noto anche per la sua riservatezza, vive a Roma e ha avuto una vita sentimentale complessa, con due figli, quattro relazioni note e un matrimonio celebre con Katia Ricciarelli.
Rifiutò due volte una candidatura politica in Sicilia (2006 e 2012).

L’etichetta di “Super Pippo” è stata più che meritata, data la sua costante presenza, lo stile, la carriera lunga oltre 60 anni e il legame affettivo con quel pubblico che continua ad amarlo, considerandolo un patrimonio della televisione italiana.

Pippo Baudo: la Voce, il Cuore, la Televisione

È passato tanto tempo, ma ogni volta che Pippo Baudo è apparso – anche solo con un videomessaggio – il piccolo schermo si riaccendesse. Quel ragazzo siciliano di Militello in Val di Catania diventato uno dei volti più amati d’Italia, il conduttore di Festival, varietà, domeniche e serate storiche, ancora oggi scalda il cuore di chi lo ha seguito, cresciuto (e fatto sognare) nei decenni.

Sessant’anni di carriera, decine di programmi memorabili, decine di talenti scoperti – tutto ha contribuito a forgiare un’icona che nessuno mette in dubbio. E quel pubblico, fedelissimo, lo ricambia con un affetto che attraversa generazioni: un vecchio amico in famiglia, sempre gentile, sempre presente. Pippo Baudo non è solo una leggenda della tv: è un pezzo di casa nostra. Per questo lo ricordiamo con rispetto e profondo affetto.