Maxi furto di documenti d’identità in hotel italiani: dieci strutture coinvolte

Agid e Garante Privacy lanciano l’allarme: decine di migliaia di passaporti e carte d’identità sottratti durante il check-in. A rischio l’identità digitale dei clienti.

documenti identità

In Italia è in corso una massiccia vendita illegale di documenti d’identità rubati da hotel. L’Agenzia per l’Italia Digitale (Agid), attraverso il CERT-AgID, ha individuato decine di migliaia di scansioni ad alta risoluzione. Si parla di passaporti, carte d’identità e altri documenti di riconoscimento, trafugati durante le procedure di check-in nelle strutture ricettive.

Documenti d’identità: un bottino appetibile

Questi documenti rappresentano una risorsa preziosa per i malintenzionati, che li sfruttano in diversi modi. Creazione di falsi basati su dati reali, apertura fraudolenta di conti bancari o linee di credito. Ma ci sono anche truffe tramite social engineering e furti di identità digitale con conseguenze legali ed economiche per le vittime.

L’intervento immediato del Garante

Dopo la segnalazione, il Garante per la protezione dei dati personali ha avviato le procedure di tutela, sollecitando gli hotel coinvolti a notificare le violazioni e ad avvisare i clienti colpiti. Le strutture che non hanno ancora segnalato l’incidente sono state invitate a farlo senza ritardi, e si raccomanda a chi sospetti un furto dei propri documenti di contattare gli hotel presso cui ha soggiornato.

Nuovi casi e un attacco in espansione

Il 12 agosto, l’hacker noto come “mydocs” ha pubblicato un annuncio per la vendita di 3.600 documenti sottratti a due ulteriori hotel, portando a dieci il numero totale di strutture colpite. Secondo Agid, potrebbero emergere altri casi nei prossimi giorni.

Raccomandazioni per cittadini e operatori

Agid invita i cittadini a monitorare possibili utilizzi illeciti dei propri dati, come richieste di credito non autorizzate o apertura di conti sospetti, segnalando subito eventuali anomalie alle autorità. Gli operatori del settore sono sollecitati a utilizzare canali sicuri come il portale “Alloggiati Web” della Polizia di Stato per la gestione delle informazioni sensibili.