Botulino killer: a Cosenza morte due persone a causa di un panino

Il botulino è pericolosissimo. Presente in conserve sott'olio e prodotti male conservati, può uccidere.

Botulino

Il botulino ha ucciso, a oggi, tre persone: due nel cosentino e una in Sardegna. E’ scattato l’allerme del ministero della Salute che ha attivato sia in Calabria che in Sardegna i protocolli sanitari. Conivolti nelle indagini anche i Nas. A Diamante, località in provincia di Cosenza, gli indagati per omicidio colposo, lesioni personali e commercio di sostanze alimentari nocive sono attualmente tre.

In ospedale dodici intossicati

Sono dodici le persone attualmente ricoverate per aver accusato malori dopo aver mangiato un panino con salsiccia e cime di rapa comperato in truck food. Secondo quanto riportato dall’agenzia Ansa.it, le condizioni dei ricoverati sono stazionarie. Nove persone sono in rianimazione e tre in reparto perché in condizioni meno gravi.

Ieri, a uno dei pazienti è stato iniettato il siero anti botulino. A oggi, l’ospedale di Cosenza ha usato sei fiale di siero anti botulino.  Le fiale rimaste in dotazione all’ospedale calabrese sono due. E’ stata predisposta una missione con l’elicottero del 118 per una ulteriore fornitura dal San Camillo di Roma.

Le vittime del botulino a Cosenza

La prima vittima del botulino è Luigi Di Sarno, un turista di Cercola, in provincia di Napoli che, accusati i primi malori, si è rivolto alla clinica privata Belvedere Marittimo. L’uomo, una volta visitato, è stato rimandato a casa. Continuando a stare male, De Sarno ha deciso di rientrare a Napoli. Durante il viaggio le sue condizioni sono peggiorate. La famiglia ha chiamato il 118. E’ arrivata l’eliambulanza ma per l’uomo non c’è stato nulla da fare. E’ morto prima di arrivare in ospedale.

Altra vittima del botulino è Tamara D’Acunto. La donna di 45 anni, ha accusato dei malori dopo aver mangiato il panino. Recatasi nella stessa clinica di Luigi Di Sarno, è deceduta mercoledì 6 agosto. Il prossimo 12 agosto verranno svolte le autopsie. L’esame, per Di Sarno sarà effettuato presso l’ospedale di Lagonegro mentre per Tamara D’Acunto, verrà riesumata la salma. Per entrambe le autopsie, la procura di Paola ha incaricato un organo collegiale composto da uno staff medico di Catanzaro.

La terza vittima a Cagliari

La terza vittima è a Cagliari: una donna di 38 anni ricoverata nei giorni scorsi insieme ad altre persone dopo aver mangiato della salsa guacamole a una sagra locale. La donna,  ricoverata in gravi condizioni il 21 luglio scorso insieme ad altre sette persone ha accusato per prima i sintomi dopo avere mangiato della salsa guacamole durante la Fiesta Latina a Monserrato, in provincia di Cagliari, che si è tenuta dal 22 al 25 luglio. La donna era in rianimazione e le sue condizioni erano rimaste stazionarie: nelle ultime ore, però, un peggioramento e il trasferimento dal Brotzu all’ospedale Businco, dove è deceduta.

Cos’è il botulino e dove si trova

Il botulino è una tossina prodotta dal batterio Clostridium botulinum, che può contaminare alcuni alimenti e, se ingerita, provoca una grave intossicazione. Il botulismo -la malattia causata dalla presenza della tossina botulinica- è una patologia rara ma potenzialmente letale che si manifesta quando la tossina interferisce con il sistema nervoso bloccando la trasmissione dei segnali tra i neuroni e i muscoli.

Le forme di botulismo alimentare si verificano principalmente quando gli alimenti vengono conservati in modo improprio, creando un ambiente favorevole alla crescita del batterio. Le contaminazioni pericolose riguardano principalmente alimenti conservati e quasi sempre di produzione casalinga.

I cibi più a rischio includono vegetali conservati in modo improprio, come peperoni, pomodori e funghi, che vengono spesso immessi in contenitori di vetro senza il corretto trattamento termico o acidificazione. Anche i prodotti conservati sott’olio, come melanzane, zucchine, aglio o erbe aromatiche, possono essere a rischio. Sono da considerare sempre potenzialmente contaminati gli alimenti sott’olio, spezie o vegetali, le verdure non acide in olio o in acqua, zuppe, minestroni non refrigerati in modo idoneo, le conserve etniche e i sotto vuoto fatti in casa. Anche la carne, specialmente quella conservata in salamoia o affumicata, può favorire la crescita del batterio, se non trattata correttamente. (fonte fondazioneveronesi.it)