
Nel cuore di La Calera, un quartiere situato nel comune di Irapuato, nello stato messicano di Guanajuato, le forze dell’ordine hanno fatto una scoperta sconvolgente: i resti smembrati di 32 persone, rinvenuti all’interno di un edificio abbandonato. I cadaveri, in avanzato stato di decomposizione e smembrati, erano stati nascosti in sacchi di plastica.
Le autorità messicane, con il supporto della polizia scientifica, sono intervenute nell’ambito di un’indagine riguardante persone scomparse. Il sito risulta isolato fin dal 30 luglio. Da allora, sono in corso operazioni complesse di identificazione e recupero dei resti.
Guanajuato e i corpi smembrati: collegati a una sparatoria di mesi fa
Secondo le prime ricostruzioni, l’origine del macabro ritrovamento risalirebbe a un evento accaduto circa due mesi prima. Una sparatoria avvenuta durante una festa di strada a Irapuato, che causò la morte di 12 persone. In seguito a quell’episodio, le indagini si sono estese fino a portare alla perquisizione dell’abitazione dove sono stati rinvenuti i 32 corpi.
La Procura di Guanajuato ha confermato che quindici delle vittime sono già state identificate con certezza. Le restanti sono in fase di analisi, ma le condizioni “frammentate e complesse” dei resti rendono il lavoro degli esperti estremamente difficile.
La disperazione delle famiglie e il lavoro delle autorità
L’eco del ritrovamento ha attirato numerosi familiari di persone scomparse, tra cui molti membri del collettivo Until Meet, che si sono recati sul luogo nella speranza di trovare risposte sulla sorte dei loro cari. La zona messa in sicurezza dal personale preposto, mentre i medici legali, gli antropologi forensi e gli investigatori continuano il meticoloso lavoro di ricostruzione delle identità.
L’ufficio del procuratore ha ribadito l’impegno nel garantire giustizia e nel restituire i resti alle famiglie nel rispetto della dignità delle vittime.
Guanajuato, lo Stato più violento del Messico
Il contesto in cui si inserisce questa vicenda è uno dei più drammatici del panorama criminale messicano. Guanajuato è da tempo teatro di una sanguinosa guerra tra il cartello del Jalisco New Generation e il gruppo criminale rivale di Santa Rosa de Lima. Questo conflitto ha provocato oltre 1.500 morti tra gennaio e luglio di quest’anno.
Le rivalità tra cartelli portano spesso all’occultamento dei corpi delle vittime in fosse comuni o case abbandonate, come in questo caso. Le autorità parlano di una “crisi umanitaria” legata alla violenza sistematica e all’impunità.
Un caso simbolo della crisi della sicurezza in Messico
Questo ritrovamento non è soltanto un episodio isolato, ma il simbolo di un fenomeno più ampio. Quello delle sparizioni forzate e della violenza endemica che devasta molte regioni del Messico. Mentre le autorità messicane cercano di fare luce su questa nuova strage, la popolazione civile continua a convivere con il terrore quotidiano generato dai cartelli della droga.
La speranza è che l’identificazione delle vittime e l’arresto dei responsabili possano portare almeno un barlume di giustizia alle famiglie colpite e che questo caso non resti l’ennesimo mistero irrisolto.