
Le acque della World Aquatics Arena di Singapore continuano a risplendere d’azzurro. Nella terza giornata della 22ª edizione dei Campionati Mondiali di nuoto, l’Italia aggiunge altri due preziosissimi argenti grazie alle prestazioni straordinarie di Simona Quadarella e Thomas Ceccon, protagonisti assoluti nei rispettivi stili.
Quadarella straordinaria: nuovo record europeo e un podio che vale il riscatto
Simona Quadarella scrive una nuova pagina di storia del nuoto europeo. La 26enne romana si è resa autrice di una prestazione magistrale nei 1500 stile libero, chiudendo con un crono di 15’31″79, nuovo record europeo e italiano, demolendo il precedente primato continentale della danese Lotte Friis (15’38″88) e abbattendo il suo stesso record nazionale (15’40″89, datato 2019).
Il risultato le vale l’argento mondiale e un forte segnale dopo il deludente quarto posto ottenuto ai Giochi di Parigi 2024. A precederla, l’americana Katie Ledecky, leggenda vivente del nuoto, che si è imposta in 15’26″44, confermandosi ancora una volta la dominatrice della distanza. Completa il podio l’australiana Lani Pallister, bronzo in 15’41″18.
Per Quadarella si tratta dell’ottava medaglia iridata in carriera, la quinta consecutiva nei 1500 in sei edizioni del mondiale. Una costanza di rendimento eccezionale che la conferma tra le grandi del mezzofondo mondiale, con lo sguardo ora proiettato verso Los Angeles 2028.
Ceccon ci crede fino all’ultimo: argento amaro nei 100 dorso
Un argento che lascia un retrogusto di rimpianto quello conquistato da Thomas Ceccon nei 100 dorso. Il 24enne veneto, campione olimpico e primatista mondiale della distanza, partiva con i favori del pronostico ma ha dovuto cedere al sudafricano Pieter Coetze, primo con 51″85 contro i 51″90 dell’azzurro.
La gara di Ceccon è stata una rincorsa spettacolare: dopo aver virato in ottava posizione alla metà gara, ha sfoderato una seconda vasca da campione, risalendo con forza il campo ma senza riuscire a colmare del tutto il gap. Bronzo al francese Yohann Ndoye-Brouard con 51″92.
“Con una partenza migliore avrei potuto prendere l’oro. Sono partito male, ho provato a recuperare ma gli altri hanno fatto una grande gara”, ha dichiarato Ceccon nel post gara, lasciando trasparire una comprensibile delusione, mitigata solo in parte dal valore della medaglia.
Cinque medaglie in tre giornate: l’Italia si conferma
Con le due medaglie d’argento odierne, di Quadarella e Ceccon, sale a cinque il bottino azzurro dopo tre giornate di finali. Domenica era arrivato l’argento nella 4×100 stile libero maschile, seguito lunedì dal bronzo nei 50 farfalla di Ceccon e dall’argento nei 100 rana di Nicolò Martinenghi.
Proprio Martinenghi, nonostante le difficoltà fisiche affrontate nella notte prima della finale, ha dato prova di grande coraggio chiudendo secondo con 58″58 dietro al cinese Qin Haiyang (58″23). “Stanotte ho vomitato per ore, non sapevo se avrei potuto gareggiare. Ma con la bandiera sul petto si trova sempre un motivo per lottare”, ha raccontato con emozione l’azzurro.
Thomas Ceccon: un campione chiamato a gestire più gare
Ceccon si conferma un atleta poliedrico, ma la densità del programma a Singapore lo ha messo a dura prova. Dopo il bronzo nei 50 farfalla con 22″67, alle spalle del francese Maxime Grousset (oro in 22″48) e dello svizzero Noe Ponti (argento in 22″51), l’azzurro ha dovuto affrontare a poca distanza la semifinale dei 100 dorso, poi la finale. “Avevo chiesto di invertire le due gare, ma non è stato possibile. Peccato, era una finale che potevo vincere”, ha spiegato con rammarico.
Lo spirito azzurro non si ferma
Il Mondiale di Singapore si sta rivelando una rassegna di conferme e nuove consapevolezze per il nuoto italiano. Atleti come Quadarella, Ceccon e Martinenghi non solo stanno portando medaglie, ma stanno mostrando una solidità tecnica e mentale di altissimo livello. L’Italia si candida ancora una volta a essere tra le protagoniste del nuoto mondiale, e la strada verso Los Angeles 2028 sembra già tracciata.