
Mercoledì 14 maggio, il Vaticano ha ospitato un incontro decisamente inusuale ma carico di significato: Jannik Sinner, attuale numero uno del ranking mondiale del tennis, è stato ricevuto in udienza privata da Papa Leone XIV. Insieme a lui anche il presidente della Federazione Italiana Tennis e Padel, Angelo Binaghi, le rispettive famiglie e altri rappresentanti del mondo sportivo.
Vaticano: Jannik Sinner un dono speciale al Pontefice
Durante l’incontro in Vaticano, Jannik Sinner ha offerto al Santo Padre una racchetta da tennis e una pallina, simbolo della sua carriera e della passione condivisa per lo sport. Il giovane tennista ha scherzosamente invitato Leone XIV a fare uno scambio. Il Papa, sorridendo e indicando la sala piena di arredi preziosi, ha declinato: “Qui meglio di no”, ha detto ridendo. Non ha però escluso una futura “rivincita”: “Magari a Wimbledon… vestito di bianco mi fanno giocare”.
Famiglie e federazione al seguito
Sinner si è presentato all’udienza accompagnato dai genitori, ai quali ha avuto l’onore di presentare personalmente il Pontefice. “Parliamo tedesco”, ha detto il tennista rispondendo a una domanda di Leone XIV, evidenziando le proprie radici altoatesine. Anche Angelo Binaghi era affiancato dalla sua famiglia, in un clima disteso e affettuoso.
Jannik Sinner: complimenti e trofei in dono
Il Papa ha elogiato il campione per il recente successo ottenuto nel torneo in corso a Roma. “Hai vinto”, ha detto Leone XIV. E Sinner ha risposto con umiltà: “Sì, ce l’abbiamo fatta”. L’incontro è stato anche l’occasione per consegnare al Pontefice la tessera onoraria della FITP e per mostrare i trofei conquistati dalle nazionali italiane maschili e femminili nelle edizioni 2024 della Coppa Davis e della Billie Jean King Cup.
La passione del Papa per il tennis
Già nei giorni precedenti, Papa Leone XIV aveva mostrato la sua simpatia per il mondo del tennis. In una battuta con i giornalisti, alla proposta di organizzare un match di beneficenza, il Pontefice aveva scherzato: “Io porto Agassi”. E quando una giornalista ha risposto “basta che non porti Sinner”, il Papa ha colto il doppio senso del cognome del campione (che in inglese significa “peccatore”) con ironia e prontezza.
Un incontro simbolico tra fede e sport
Quello tra Sinner e Papa Leone XIV è stato più di un semplice incontro protocollare. È stato un momento di condivisione, tra valori sportivi e spirituali, vissuto con semplicità e rispetto reciproco. La racchetta donata, le risate condivise e i riconoscimenti simbolici hanno sancito un legame che va oltre il campo da gioco.