
In Trentino, dietro l’apparente normalità di bar e ristoranti frequentati da turisti e residenti, si nascondeva un sistema criminale ben organizzato. È quanto emerso dall’inchiesta della Guardia di Finanza di Trento, che ha portato all’arresto di 37 persone legate a quattro gruppi dediti allo spaccio di stupefacenti. Il denaro ricavato dalle attività illecite veniva ripulito e reinvestito in imprese del settore alberghiero e commerciale.
Soldi, droga e armi: il bilancio dell’operazione in Trentino
Nel corso delle perquisizioni, le Fiamme Gialle hanno sequestrato beni e contanti per un valore di 12,4 milioni di euro, oltre a 130 chilogrammi di cocaina e hashish. Trovate anche due pistole. Sono finiti sotto sequestro quattro locali pubblici – tra Trento, Andalo e Lavis – e una società finanziaria che controllava altre tre imprese.
I locali del “giro sporco”: sequestri a Trento, Andalo e Lavis
Le attività commerciali coinvolte includevano nomi noti nel panorama della ristorazione trentina: il bar “Dolce Vita” di Trento, il “Chalet Tower Pub” e il ristorante “Andel Hause” ad Andalo, e il “Caffè al Centro” di Lavis. Secondo gli inquirenti, questi locali erano utilizzati per occultare i flussi di denaro derivanti dalla vendita di droga.
Una famiglia al centro del sistema
Al vertice di uno dei gruppi più attivi ci sarebbe una famiglia trentina con interessi nel settore della ristorazione. Quattro membri sono attualmente detenuti. Il gruppo era composto da 18 persone, principalmente italiane, dedite allo spaccio. Le indagini, iniziate due anni fa, si sono avvalse di pedinamenti, intercettazioni, cani antidroga ed elicotteri.
Nomi noti sotto inchiesta: tra imprenditoria e politica
Tra gli indagati figura Andrea Maria Villotti, ex presidente di Patrimonio del Trentino S.p.A., e Alessio Agostini, gestore dell’Hi Hotel e del Green Tower a Trento. Le accuse parlano di un presunto accordo per pilotare un bando relativo alla gestione del Grand Hotel di Levico Terme. Coinvolti anche altri dirigenti della società pubblica: Michele Maistri e Rocco Bolner.
Il silenzio degli arrestati e le prime reazioni
Durante gli interrogatori, Claudio Agostini e i figli Alessio e Gabriele, arrestati e trasferiti in carcere, hanno scelto di non rispondere. Il loro avvocato, Giuliano Valer, ha dichiarato: «C’è molto materiale probatorio, ci servirà tempo per analizzarlo».
Il presidente della Provincia, Maurizio Fugatti, ha espresso fiducia nella magistratura e ha chiesto chiarezza sugli eventuali coinvolgimenti di enti pubblici. Anche il sindaco di Trento, Franco Ianeselli, ha commentato con preoccupazione: “Il malaffare non si ferma alla gestione di bar e alberghi. Ci sono sospetti gravi di collusione con figure apicali”.
Trentino: una ferita aperta e un monito alla legalità
Il procuratore Sandro Raimondi ha sottolineato l’importanza dell’operazione come messaggio forte alla comunità trentina: «La legalità non può essere aggirata, e certi comportamenti non restano impuniti». Con circa 70 indagati, il caso rappresenta una delle più vaste inchieste degli ultimi anni in Trentino.