Dramma a Barletta: ritrovato il corpo semicarbonizzato di Francesco Diviesti

Il giovane parrucchiere barlettano scomparso il 25 aprile è stato trovato morto, semicarbonizzato, tra Canosa di Puglia e Minervino Murge. Le indagini sono in mano alla Direzione Distrettuale Antimafia di Bari.

francesco diviesti

Francesco Diviesti, 26enne di Barletta, era scomparso nella serata del 25 aprile. Quel giorno, secondo quanto riferito dai familiari, aveva trascorso il pomeriggio in compagnia di amici. L’ultimo contatto con la famiglia è avvenuto alle 20:18, quando ha inviato un messaggio ai genitori. Subito dopo, il suo cellulare ha smesso di funzionare. L’ultima traccia visiva di Francesco risale alla mezzanotte dello stesso giorno. Le telecamere del barber shop dove lavorava insieme al padre lo hanno ripreso mentre entrava nel locale.

Il ritrovamento di Francesco Diviesti nelle campagne

Le ricerche, partite ufficialmente il 26 aprile con l’attivazione del piano provinciale per le persone scomparse, si sono intensificate con l’impiego di unità cinofile e forze dell’ordine. È stato proprio durante una di queste perlustrazioni che gli agenti della polizia hanno rinvenuto, in una zona rurale chiamata contrada “Femmina morta”, tra Canosa di Puglia e Minervino Murge, un cadavere in avanzato stato di carbonizzazione.

Al momento del ritrovamento non è stato possibile un riconoscimento immediato, ma tutte le circostanze — compresa la posizione geografica e il contesto — portano a pensare che si tratti proprio del giovane scomparso.

Indagini in corso: si ipotizza l’omicidio

Sul posto sono intervenuti la Polizia Scientifica e i Carabinieri per effettuare i primi rilievi. Il corpo è stato trasferito presso l’Istituto di Medicina Legale del Policlinico di Bari, dove verranno svolti gli esami utili all’identificazione ufficiale e alla ricostruzione delle cause del decesso.

L’inchiesta, inizialmente affidata alla Procura di Trani, è ora seguita dalla Direzione Distrettuale Antimafia (DDA) di Bari. Il motivo del passaggio è da ricercare nelle aggravanti emerse durante le prime indagini: elementi che suggeriscono il possibile coinvolgimento di dinamiche riconducibili a un delitto di stampo mafioso. Il pubblico ministero Ettore Cardinali della DDA coordina l’attività investigativa.

Un caso che ha scosso l’opinione pubblica

La vicenda ha assunto rapidamente una dimensione nazionale, richiamando anche l’attenzione della trasmissione “Chi l’ha visto?”, presente sul luogo del ritrovamento. Nei giorni della scomparsa erano circolate foto e appelli sui social network e in tutta la provincia. Anche il sindaco di Barletta, Mino Cannito, aveva lanciato un accorato appello alla cittadinanza, chiedendo massima collaborazione per ritrovare Francesco.

L’intera comunità di Barletta e non solo è scossa da questa tragedia. Mentre gli inquirenti lavorano per chiarire i contorni di un delitto che si preannuncia complesso, la città si stringe attorno alla famiglia Diviesti, in attesa di verità e giustizia.