Segnalazione all’AgCom: la Lega usa l’AI per creare foto razziste

Pd e Verdi-Sinistra si rivolgono all’Agcom: "La Lega usa l’intelligenza artificiale per alimentare odio razziale e islamofobia online"

AI Fake lega instagram

Il Partito Democratico e l’Alleanza Verdi e Sinistra hanno presentato una segnalazione formale all’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (Agcom) in merito a una serie di post pubblicati sui canali social della Lega. Al centro della polemica ci sono immagini generate con l’intelligenza artificiale che ritraggono uomini stranieri, spesso con tratti somatici riconducibili all’Africa o al Medio Oriente, in pose violente o intimidatorie, in contesti di crimini.

Perché la denuncia ad AgCom

Secondo i promotori della denuncia, queste immagini avrebbero un chiaro intento discriminatorio e si configurerebbero come incitamento all’odio razziale, etnico e religioso. Nei post si leggono slogan forti come “Espulsione immediata!” o “Castrazione chimica”, accompagnati da scene che evocano paura e insicurezza.

L’accusa: “un uso strumentale dell’AI per diffondere paura”

Il senatore Antonio Nicita (PD), in un’intervista al quotidiano britannico The Guardian, ha dichiarato che le immagini condivise dal partito di Matteo Salvini rappresentano una strategia comunicativa mirata a stigmatizzare specifiche categorie sociali. In particolare verso immigrati e persone di religione islamica. “Queste immagini non solo sono violente, ma anche ingannevoli”, ha detto Nicita. “Si usano strumenti tecnologici avanzati per creare una realtà parallela che distorce i fatti e alimenta pregiudizi”.

A preoccupare è anche la tecnica utilizzata. I volti delle vittime sono oscurati, dando un’apparenza di veridicità agli scatti. L’illusione che si tratti di foto reali può indurre l’utente a credere che l’episodio sia stato documentato visivamente. Invece si tratta di immagini sintetiche costruite ad hoc.

La replica della Lega: “Parliamo di fatti, non di immagini”

Interpellata dal Guardian, la Lega ha ammesso che alcune delle immagini condivise sono state realizzate artificialmente. Ha però difeso il contenuto dei post, affermando che si basano su fatti di cronaca realmente accaduti e riportati da testate giornalistiche italiane. “Il problema non è la grafica, ma la realtà dei fatti”, ha affermato un portavoce del partito. “Se la realtà fa paura, non è colpa di chi la mostra”.

Tuttavia, da un’analisi condotta da Pd e Avs, emergerebbe che le immagini create con l’AI sono spesso accompagnate da commenti o sottotitoli che introducono elementi, come l’origine etnica dei soggetti coinvolti, non presenti negli articoli originali da cui sarebbero tratte le notizie.

Borrelli (Avs): “La paura è una strategia”

Il deputato Francesco Emilio Borrelli (Avs) ha sottolineato come l’intelligenza artificiale, in questo contesto, venga impiegata non solo per raffigurare crimini, ma per orientare la percezione pubblica in modo selettivo. “Si dà istruzione all’AI di rappresentare persone di colore nell’atto di commettere reati. È una costruzione artificiale della realtà, fatta apposta per suscitare allarme e rafforzare stereotipi”.

Secondo Borrelli, si tratta di una “precisa strategia politica che mira a creare un clima di paura tra i cittadini italiani, rafforzando l’idea di una società assediata dall’immigrazione”.

L’ultima parola all’Agcom

Al momento, il vicepremier Matteo Salvini non ha rilasciato dichiarazioni ufficiali in merito. Spetterà ora all’Agcom valutare se le immagini e i contenuti pubblicati possano costituire una violazione delle norme sul discorso d’odio e sulla comunicazione politica.

L’episodio apre una riflessione più ampia sull’uso dell’intelligenza artificiale nel dibattito pubblico e sul confine, sempre più sottile, tra libertà d’espressione e propaganda discriminatoria.