Rave illegale nel torinese: scontri, feriti e tensioni con le forze dell’ordine

Oltre 500 partecipanti in un’ex fabbrica a La Cassa: 14 agenti feriti e più di 100 identificazioni dopo un rave finito con violenti scontri

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Rave Party fuori controllo: oltre 500 persone nell’ex Chemia Tau. Nel comune di La Cassa, alle porte di Torino, l’ennesimo episodio di illegalità mascherata da “festa” si è consumato nella notte tra sabato e domenica. In un capannone industriale dismesso dell’ex Chemia Tau, circa 500 persone si sono radunate per partecipare a un rave party illegale. L’evento, iniziato attorno all’1.30 di notte, è stato interrotto a mezzogiorno dalle forze dell’ordine, ma non senza conseguenze.

Lo sgombero del rave party e la tensione esplosa nel pomeriggio

Nonostante l’intervento delle autorità e l’interruzione della musica, circa 200 persone hanno continuato a presidiare l’area fino al primo pomeriggio. L’atmosfera si è fatta incandescente. Intorno alle 14:00, alcuni partecipanti hanno cominciato a lasciare il sito nel tentativo di eludere i controlli. A quel punto sono stati segnalati atti vandalici ai danni dei veicoli delle forze dell’ordine e un primo tentativo di forzare i cordoni di sicurezza.

La trattativa per i veicoli e lo scoppio della violenza

Le tensioni sono esplose definitivamente quando si è tentata una mediazione per la perquisizione dei mezzi parcheggiati all’interno dell’area occupata. Alcuni partecipanti si sono rifiutati, mentre altri, alla guida dei propri veicoli, avrebbero tentato di allontanarsi forzando i blocchi. Ne sono seguiti scontri violenti: slogan ostili, lanci di bottiglie e la reazione delle forze dell’ordine con cariche mirate.

Bilancio del rave party: feriti, identificazioni e mezzi controllati

Il bilancio della giornata è pesante. Undici agenti della Polizia e tre Carabinieri sono rimasti feriti. Oltre 350 persone sono state identificate, e 145 veicoli sottoposti a controllo. L’operazione di sgombero e verifica si è protratta fino alle 17, quando l’area è stata definitivamente liberata. Alcuni dei partecipanti, nel tentativo di minimizzare l’accaduto, hanno parlato di una “festa di laurea sfuggita di mano”.

Simboli e slogan: sfida aperta all’autorità

All’esterno della struttura è comparso uno striscione con lo slogan provocatorio “Più Taz, meno sbirri”, richiamo diretto alle cosiddette “zone temporaneamente autonome” care ad alcuni movimenti antagonisti. All’interno invece si leggeva l’appello: “Si entra insieme e si esce insieme”, a testimonianza del clima di appartenenza e opposizione frontale a ogni forma di autorità.

La condanna politica: “Attacco allo Stato”

Ferma la reazione del mondo politico. Augusta Montaruli, vice capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, ha dichiarato:

“Chi attacca un poliziotto o un carabiniere, attacca lo Stato. Fratelli d’Italia continuerà a difendere con forza e senza ambiguità il lavoro dei nostri agenti”.
Montaruli ha poi collegato quanto avvenuto a La Cassa ai disordini registrati anche a Milano durante un corteo pro Palestina, denunciando una pericolosa deriva violenta alimentata da frange estremiste.

Legalità sotto assedio: una sfida continua alle istituzioni

Quanto accaduto a La Cassa riaccende il dibattito sulla normativa vigente in tema di raduni illegali, in particolare la legge sui rave introdotta dal governo Meloni. Il caso dimostra come, per una parte della società, il rispetto delle regole sia ancora considerato un’opinione e non un dovere, e quanto sia ancora lunga la strada per riaffermare il principio di legalità contro la cultura dello scontro e della disobbedienza organizzata.