
Tonnellate di rifiuti nel torrente: il disastro si espande
Buste di plastica, contenitori, bottiglie di vetro e scarti di ogni genere si sono riversati lungo 150 metri di pendio, finendo direttamente nelle acque del Rovigo. La corrente ha trascinato questi rifiuti fino al fiume Santerno, contaminando chilometri di sponde e minacciando di raggiungere il Reno e, potenzialmente, l’Adriatico. Sebbene i primi rilievi di Arpat non abbiano individuato materiali tossici, l’impatto ambientale è incalcolabile.
Mugello: un’operazione di bonifica lunga e complessa
Le squadre di operai stanno lavorando senza sosta: da un lato per mettere in sicurezza la strada crollata a causa della frana, dall’altro per creare un accesso al letto del torrente e consentire la rimozione dei rifiuti. Tuttavia, le difficoltà logistiche sono enormi: l’area è impervia e il terreno fangoso rende difficile ogni intervento. Inoltre, si teme che la discarica possa estendersi ancora oltre la porzione già crollata.
Volontari in prima linea per salvare il Rovigo
Il piccolo Comune di Palazzuolo sul Senio non può affrontare da solo un’emergenza di questa portata. Oltre all’intervento della Regione, che ha promesso risorse dedicate, un’ondata di solidarietà si sta mobilitando: centinaia di volontari, appassionati del territorio e del fiume, si sono offerti di partecipare alla bonifica. Il sindaco Marco Bottino ha ideato un sistema a zone per organizzare i soccorsi, con squadre assegnate a diverse aree in base al livello di difficoltà dell’intervento.
La discarica “dimenticata” di Firenze e il sospetto di altri siti nascosti
La discarica riemersa è una delle pagine oscure della storia ambientale della Toscana. Nel 1971, Firenze scaricò qui i suoi rifiuti con l’autorizzazione del Comune di Palazzuolo, in cambio di finanziamenti. Tuttavia, non è chiaro se questa sia l’unica area di sversamento: documenti storici suggeriscono che potrebbero esserci altri siti simili, ancora sepolti tra i boschi. Le autorità stanno indagando per scongiurare nuovi disastri.
Un’emergenza ambientale da non dimenticare
Questa catastrofe ambientale è un monito sulla gestione irresponsabile dei rifiuti e sull’impatto che decisioni passate possono avere sulle generazioni future. La montagna ha restituito il suo segreto, e ora tocca all’uomo rimediare. La bonifica sarà lunga, difficile e costosa, ma necessaria per restituire dignità a un territorio ferito.