Nessun genocidio

Ansa e media complici degli assassini di Hamas nella propaganda menzognera

Hamas genocidio

Chiariamo subito una cosa: il fantomatico Ministero della Salute di Gaza non esiste e non è mai esistito: questa è solo la dicitura con cui sono firmati i falsi comunicati della propaganda araba e che vengono presi per oro colato dagli utili idioti della stampa occidentale.

L’Ansa è uno dei maggiori responsabili della propaganda dei terroristi di Hamas.

In queste ore tali comunicati fraudolenti si sbizzarriscono a sputare cifre colossali di morti sotto i bombardamenti israeliani, migliaia di morti che nemmeno a Dresda sotto le bombe a pioggia alleate. Naturalmente nei morti non ci sono mai combattenti armati, ma solo donne (sempre incinte) e bambini; e non sia mai che venga fornito un solo nome di questi bambini e donne.

La realtà è ben diversa, e solo dolosamente non la si può vedere: l’aviazione israeliana non getta bombe a grappolo, ma colpisce miratamente con missili di precisione che uccidono chirurgicamente i terroristi assassini: o nelle loro vetture o nei loro rifugi. Israele ogni giorno e più volte al giorno avvisa tutta la popolazione civile araba (ammesso che esista) di stare lontana dalle zone interdette. E, in queste zone vietate se sono individuati terroristi intenti a compiere azioni pericolose e di stampo militare, questi vengono eliminati. A uno a uno. Non bombardando a tappeto che non è mai stato fatto.

I giornalisti che non controllano i dati e le notizie disonorano il proprio codice etico.

Ci sono filmati quotidiani che provano queste azioni israeliane, basta collegarsi per esempio col canale di Lion Udler che tiene meticoloso elenco degli assassini arabi resi inoffensivi.

Negli ultimi giorni, per esempio, non sono state uccise mille persone, bensì i seguenti sicari e guerriglieri di Hamas: Yasser Harb, importante figura di Hamas, coi suoi cinque figli, tutti sicari dell’unità Nakhba, colpiti negli attacchi aerei dell’IDF nel campo di Jabaliya, nella Striscia di Gaza settentrionale; il Capo dell’Autorità di vigilanza governativa Issam al-Dalis, il direttore generale del Ministero della Giustizia Ahmed al-Hatta, il direttore generale del Ministero dell’Interno Mahmoud Abu Watfa e Bahjat Abu Sultan, Comandante della sicurezza interna. A Khan Yunis, un’auto con sei terroristi è stata colpita stamane, senza lasciare superstiti. Hamas riferisce, poi, che il portavoce dell’ala militare della Jihad Islamica palestinese, Naji Abu Saif (Abu Hamza) è stato giustiziato a Nuseirat in un attacco israeliano; idem per Assam a-Da’alis, membro dell’ufficio politico di Hamas. Inoltre il terrorista Muhammad Jamatzi, Presidente del comitato di emergenza dell’organizzazione terroristica di Hamas nella Striscia di Gaza; Yasser Muhammad Harb Musa, che detiene il portafoglio della sicurezza presso l’Ufficio politico e dirige il Ministero dello sviluppo nel Comitato esecutivo dell’organizzazione terroristica di #Hamas, il portavoce militare delle Brigate Al-Quds, il Comandante martire Naji Abu Saif/Abu. Altre decine di miliziani assassini sono stati perseguiti con droni.

Mentre nessun media occidentale riporta gli attacchi che Hamas, Hezbollah & C. stanno in queste ore indirizzando contro Israele e le sue truppe.

L’ultimo rapporto dell’OHCHR (Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Diritti Umani) ha verificato 8.119 decessi a Gaza fino al 2 settembre 2024. Quindi le cifre di decine e decine di migliaia di morti diffusi quotidianamente in tutto il mondo si rivelano prive di ogni aderenza con la realtà, prive di ogni prova e verifica, numeri campati in aria dalla propaganda islamista e ripresi servilmente da tutti i media con copia/incolla.

Le Nazioni Unite notoriamente sono soggiogate ai desiderata islamici e storicamente del tutto e sempre avverse a Israele. Eppure in questo caso nemmeno loro hanno potuto esimersi dal negare e confutare i comunicati sul famoso genocidio di Gaza. Nello stesso mese in cui l’Onu pubblicava il rapporto dei morti accertati, il Ministero della Salute di Gaza insisteva a diffondere la cifra di 34.535 morti nel mese precedente, naturalmente senza fornire alcuna certificazione di questi calcoli.

Lo stesso Onu è costretto ad ammettere che i numeri diffusi su Gaza da un anno a questa parte sono stati soltanto il frutto della propaganda di Hamas, a cui tutti i bempensanti ignoranti e in buona fede, e gli antisemiti odiatori di professione hanno voluto credere. Ma da dove escono questi numeri?

Escono esclusivamente dal Ministero della Sanità di Gaza e dalla Protezione Civile di Gaza, strutture inesistenti ma solo di propaganda entrambe gestite e controllate da Hamas! Altre volte si citano senza identificarle vaghe “fonti sanitarie” o “fonti mediche” sul posto, dando sempre cifre con la medesima locuzione «almeno 55 morti», «almeno 77 morti»: che senso ha scrivere almeno? Sono 55 gli accertati o 56 o 100? Numeri naturalmente mai suffragati da certificati di obitori, foto delle vittime, documenti di identità: mai. E in queste cifre devono sempre essere presenti donne e bambini, anche quando vengono colpite postazioni solo di combattenti.

Tale propaganda è stata l’arma più importante avuta in mano dai terroristi palestinesi, arma le cui munizioni sono state fornite dalla stupidità occidentale di chi confonde le vittime (popolazioni israeliane e arabe) coi carnefici (terroristi palestinesi e iraniani).

Già da qualche tempo «Joan Donoghue, la giudice che ha presieduto la Corte all’Aja, ha detto durante un’intervista alla BBC che non è mai stato stabilito che fosse “plausibile” l’affermazione del Sudafrica secondo cui Israele stava commettendo un genocidio a Gaza.

La giudice ha anche affermato che il fantomatico genocidio è stato falsamente riportato da numerosi politici e diplomatici e da un’enorme quantità di reportage giornalistici» (Michael Sfaradi 17/5/2024).

I numeri fatti circolare da Hamas sono palesemente falsificati e fraudolenti, e se Israele ha vinto la guerra militare, ha sicuramente perso quella mediatica, dacché sia gli imbecilli sia le brave persone alla fine si sono convinti che le Forze di Difesa Israeliane non facessero altro che sparare indiscriminatamente sui civili. Coprendosi gli occhi sul fatto esattamente contrario: Hamas usa e ha sempre usato la propria popolazione come scudo, perfino dichiarandolo; mentre Israele è l’unico Paese al mondo e nella storia che ha sempre avvisato meticolosamente la popolazione di evacuare prima di colpire dei bersagli strategici (ogni palestinese conosce bene gli Sms, i volantini, gli annunci radiofonici ecc. con cui è avvisato dall’Idf).

Anche la Foundation Defence of Democracies, un istituto indipendente di ricerca, il 4 aprile 2024 dalla bocca del suo presidente David Adesnik aveva affermato sul Wall Street Journal nell’articolo intitolato Hamas Casuality number games che i numeri strillati da Hamas fossero completamente fasulli, e denunciava l’amministrazione Biden per averli accettati supinamente. È stata l’autorevolezza di chi fece queste dichiarazioni e della testata che le pubblicò a costringere l’Onu a smettere di divulgare falsità sul mai esistito genocidio.

La Henry Jackson Society (HJS) è un think tank transatlantico indipendente sulla politica estera e sulla sicurezza nazionale, con sede nel Regno Unito. Questi sono solo alcuni dei risultati chiave del rapporto Henry Jackson sulle “statistiche mortali” di Hamas:

  • Generi sbagliati: gli uomini sono registrati come donne per gonfiare le vittime femminili.
    Esempio: uomini con nomi maschili come “Mohammed” elencati come femmine.
  • Adulti elencati come bambini: gli adulti sono classificati erroneamente come bambini per aumentare il numero di vittime minori.

Esempio: un 22enne elencato come un bambino di 4 anni e un 31enne elencato come neonato.

  • Morti naturali incluse nelle vittime di guerra: Le morti naturali, come i pazienti oncologici, sono incluse nelle liste di vittime legate alla guerra.

Gaza ha una media annua di 5.000 morti naturali, ma non sono contabilizzati separatamente.

  • Morti combattenti ritratte come vittime civili: si stima che oltre 17.000 combattenti di Hamas siano morti, ma la maggior parte dei media ritrae tutte le morti come vittime civili.

Le prove della manipolazione araba sulle vittime sono moltissime. Ecco l’intero rapporto qui: 

https://henryjacksonsociety.org/wp-content/uploads/2024/12/HJS-Questionable-Counting-%E2%80%93-Hamas-Report-web.pdf

Naturalmente non mancano le notizie manipolate e la tendenziosità di come pubblicarle: se viene colpito un bersaglio a Gaza, verrà detto che si tratta sempre di una scuola o di un ospedale, per far intendere che all’interno ci fossero bambini o malati. Come se a Gaza ogni mattina i bambini andassero a scuola a seguire lezioni regolari, e non fossero tutti nei campi profughi… E si guardano ben dal raccontare, invece, che in quell’edificio ci fossero soltanto terroristi e combattenti, i quali sono specialisti a usare la propria popolazione come scudo.

Il 17 ottobre 2023 era stata diramata la notizia del bombardamento da parte israeliana dell’ospedale di Al Ahli Arabi Baptist Hospital in centro a Gaza, con 500 vittime: grande scandalo mondiale per questo massacri, con la notizia rimbalzata su ANSA e Reuters e ripresa da tutti i media come servi, compreso il VATICAN NEWS. Poi si è accertato:

1) che l’ospedale non fosse stato colpito per nulla

2) che attorno a esso erano morte non 500 persone bensì 25

3) ma soprattutto… che il missile era stato sparato dalla Jihad palestinese!

La manipolazione dei numeri da parte di Hamas era già stata smascherata il 7 marzo 2024 da Abraham Wyner, professore di statistica e scienza dei dati presso la Wharton School dell’Università della Pennsylvania e co-direttore della Wharton Sports Analytics and Business Initiative. L’articolo era apparso sulla rivista indipendente Tablet Magazine: «I numeri non sono reali. Questo è ovvio per chiunque capisca come funzionano i numeri naturalmente. Le vittime non sono prevalentemente donne e bambini, e la maggior parte potrebbe essere combattenti di Hamas». Il professore illustra meticolosamente come i comunicati di Hamas abbiano riportato sempre le medesime cifre di morti da un giorno all’altro, senza alcuna variazione, e ciò palesa già la loro impostura. Poi non vi è alcuna correlazione tra le azioni militari e le vittime femminili e infantili, ma ogni giorno sono dichiarati uccisi donne e bambini sempre nella stessa proporzione, sia che gli scontri siano avvenuti in punti strategici, tunnel, postazioni missilistiche, convogli militari, roccaforti di combattenti, sia in quartieri residenziali.

Considerando che i civili sono stati evacuati e vivono nei campi profughi, diventano quasi risibili i comunicati di Hamas in cui si denuncia il bombardamento di una cellula militare palestinese dentro una scuola (o un ospedale) in cui sarebbero morti anche decine di bambini: come se oggi a Gaza i bambini andassero tranquillamente a scuola la mattina, e non fossero invece edifici disabitati adibiti a rifugi per i terroristi.

Il professore nella sua lunga disanima segnala parecchie incongruenze, come elenchi di persone morte e poi tornate in vita, giorni in cui verrebbero uccisi solo donne e bambini e nessun combattente, quindi è evidente che «il Ministero di Hamas ha deciso arbitrariamente un totale giornaliero. Lo sappiamo perché i totali giornalieri aumentano troppo costantemente per essere reali. Quindi hanno assegnato circa il 70% del totale a donne e bambini, dividendo quella quantità a caso di giorno in giorno. Poi hanno riempito il numero di uomini fissato dal totale prefissato».

Salo Aizenberg, scrittore e ricercatore, ha specificato che «che se il 70% delle vittime sono donne e bambini e il 25% della popolazione è maschile adulta, allora o Israele non sta eliminando con successo i combattenti di Hamas o il conteggio delle vittime maschili adulte è estremamente basso. Questo da solo suggerisce fortemente che i numeri siano almeno grossolanamente imprecisi e probabilmente completamente falsificati. Infine, il 15 febbraio, Hamas ha ammesso di aver perso 6.000 dei suoi combattenti, che rappresentano più del 20% del numero totale di vittime segnalate. Preso insieme, Hamas sta segnalando non solo che il 70% delle vittime sono donne e bambini, ma anche che il 20% sono combattenti. Questo non è possibile a meno che Israele non stia in qualche modo evitando di uccidere uomini non combattenti, o che Hamas stia affermando che quasi tutti gli uomini a Gaza sono combattenti di Hamas».

Ecco un altro dato distorto che diventa bandiera per i bigotti anti-Israele fomentati dai terroristi: Hamas considera vittime bambini tutti i minori di 18 anni. Peccato che gran parte dei battaglioni di Hamas sia composta da ragazzini dai 14 anni in su, armati fino ai denti e addestrati ai peggiori crimini. Yahya Sinwar, il capo di Hamas e ideatore del massacro del 7/10/2023, è stato definito psichiatricamente uno psicopatico: costui ha allevato intere generazioni di bambini palestinesi facendoli diventare dei combattenti adulti sadici e spietati come lui. E ogni volta che un terrorista viene ucciso, lo si mette nelle statistiche come bambino.

Per non parlare di tutte le foto acclarate come fake, create ad arte o photoshoppate, che continuano a girare nel web e sui giornali come immagini strazianti di bambini morti o piangenti, salvo poi scoprire che tali foto sono state create con l’IA o recitate da messe in scene apposite e svelate da inquadrature dove si vedono gli attori riprendere vita miracolosamente, o morire in altre occasioni. Basta andare su Google e scrivere foto fake Gaza e c’è da ridere, se non fosse da piangere.

Perfino la sezione israeliana di Amnesty International ha sbugiardato il rapporto della stessa Amnesty International, basato solo su interviste ad arabi non suffragate da alcuna prova, in cui si accusa di genocidio lo Stato di David, definendolo «una conclusione predeterminata», e affermando che «non accetta l’affermazione che sia stato dimostrato che si stia verificando un genocidio nella Striscia né i risultati operativi del rapporto», e Amnesty è accusata di essere «un’organizzazione deplorevole e fanatica» che «ha prodotto ancora una volta un rapporto inventato, completamente falso e basato su bugie».

Non esistono osservatori internazionali a Gaza. Nessuno di quanti strepitano di genocidio ha dati certi di quello che succede a Gaza, nessuno è lì personalmente e nessuno ha la benché minima idea delle vittime di questa maledetta guerra iniziata da Hamas.

«Israele stima che siano stati uccisi almeno 12.000 combattenti. Se questo numero si rivelasse essere anche ragionevolmente accurato, allora il rapporto tra vittime non combattenti e combattenti è notevolmente basso: al massimo 1,4 a 1 e forse anche 1 a 1. Per gli standard storici della guerra urbana, dove i combattenti sono integrati sopra e sotto nei centri di popolazione civile, questo è uno sforzo notevole e riuscito per prevenire la perdita inutile di vite mentre si combatte un nemico implacabile che si protegge con i civili». I suoi stessi civili.

Occorre citare la sempre lucida e moderata Fiamma Nirenstein le cui parole sono comprovate dallo studio dell’Università della Pennsylvania «L’unica cifra realistica, quella degli armati uccisi fornita da Israele, intorno ai 20mila, ci dice che la proporzione di civili uccisi sarebbe uno a uno, la più bassa della storia. Israele, come nessun altro Paese ha fornito aiuti militari e sanitari a tonnellate, ha cercato di non colpire la popolazione civile con accorgimenti di ogni tipo, mentre le condizioni di guerra rispecchiavano le parole di Sinwar: il sangue dei loro civili (mai rifugiati nelle gallerie usate, come gli ospedali e le scuole, solo per la guerra) è servito come scudo e per suscitare solidarietà ai combattenti di Hamas».

Nel frattempo il sito criminale dell’ANSA, da cui prendono supinamente le notizie tutti i media italiani, continua imperterrito a trasmettere dati falsi forniti dal ministero palestinese, anche oggi 16 dicembre 2024 il sito ha lanciato la notizia palesemente falsa di oltre 45.000 morti palestinesi, senza suffragarlo da alcuna prova.

https://www.ansa.it/sito/notizie/topnews/2024/12/16/ministero-della-sanita-hamas-i-morti-a-gaza-oltre-45.000_a50cdfd1-accd-4016-bfe5-1aaba6ff1464.html

Quello che invece è certo è che nessuno ha mai protestato o fatto manifestazioni per i genocidi acclarati e provati: né l’Onu, né i governi, né l’Aia, né il papa, né i falsi studenti né i pessimi pavidi professori: nessuna occupazione di università per questi genocidi veri. Per dirne uno: nel 1994 Human Rights Watch ha stimato l’uccisione di mezzo milione di persone in Ruanda in tre mesi, e quasi un milione in tutto. Oppure i morti ammazzati dai bombardamenti ucraini nel Donbas prima dell’invasione russa: 14.000 a fine 2021, di cui 3.400 civili. O ancora il genocidio armeno – un milione e mezzo di morti civili – sempre negato dai governi turchi che ora condannano l’autodifesa di Israele. O il genocidio curdo – 182.000 uccisi – compiuto dall’Iraq e continuato dalla Turchia.

È molto comodo ergersi a difensori della pace sostenendo la propaganda islamista contro la democrazia di Israele. Molto più scomodo condannare i veri assassini, specie se sono tiranni islamici, in un Occidente ormai succube del radicalismo musulmano.

www.andreanardi.it