
Amar Kudin, un giovane poliziotto di 32 anni originario della Croazia, ha perso la vita in un drammatico incidente stradale avvenuto nella notte nel quartiere Monte Mario a Roma. Un’altra tragedia si abbatte su chi ogni giorno rischia la vita per garantire la sicurezza di tutti.
Poliziotto morto a Roma: scontro tra volanti, la tragica dinamica
Lo scontro è avvenuto tra due auto della Polizia di Stato: entrambe si sono ribaltate, lasciando un bilancio devastante. Amar Kudin era a bordo di una volante del commissariato Primavalle, seduto sul lato passeggero. Insieme a lui c’erano una collega alla guida e un uomo fermato poco prima, seduto nei sedili posteriori.
L’auto si stava dirigendo verso il commissariato quando, all’altezza di un incrocio, si è scontrata con un’altra volante che si recava d’urgenza a sedare una rissa nella zona di Corso Francia. Lo schianto è stato violento, capovolgendo entrambe le vetture.
Un eroe dentro e fuori dal campo
Amar Kudin era molto più di un poliziotto. Nato in Croazia, era arrivato in Italia giovanissimo e a Treviso aveva scoperto la sua passione per il rugby. Giocatore delle Fiamme Oro Rugby e, più recentemente, del Civitavecchia Rugby, Amar rappresentava il coraggio e la determinazione tanto nello sport quanto nel lavoro.
La sua morte lascia un vuoto incolmabile nella sua squadra, nella sua famiglia e nei colleghi del commissariato Primavalle.
Il dolore della Polizia e delle istituzioni
Il capo della Polizia, prefetto Vittorio Pisani, e il questore di Roma, Roberto Massucci, si sono recati personalmente presso il Reparto Volanti per esprimere il loro cordoglio. “La perdita di Amar Kudin addolora profondamente tutta la Polizia di Stato”, si legge in una nota ufficiale.
Anche figure politiche di rilievo hanno espresso il loro dolore. Matteo Salvini, Ignazio La Russa, Maurizio Gasparri ed Enrico Borghi, tra gli altri, hanno manifestato solidarietà alla famiglia del poliziotto e augurato pronta guarigione ai colleghi feriti.
Morire sul lavoro: una riflessione necessaria
Questo tragico incidente riaccende i riflettori su un tema fondamentale: la sicurezza sul lavoro, anche per chi indossa una divisa. Come è possibile che un’operazione di routine si trasformi in una tragedia di tale portata?
Gli agenti di polizia affrontano rischi quotidiani, ma episodi come questo ci ricordano quanto il loro impegno sia esposto a pericoli imprevedibili. Si dovrebbero rivedere le procedure operative? La sicurezza dei mezzi potrebbe essere migliorata?
Un addio difficile al poliziotto di Roma
Amar Kudin è l’ennesima vittima di un lavoro che non conosce orari né pause, un lavoro fatto di sacrificio e coraggio. Il suo ricordo vivrà nel cuore di chi lo ha conosciuto, dai compagni di squadra ai colleghi, ma soprattutto nella famiglia che oggi piange la sua perdita.
Alla sua famiglia, ai colleghi e a tutta la Polizia di Stato va il pensiero di un’intera nazione. Amar Kudin, oggi, è un simbolo di dedizione e sacrificio.