Prelevato e ucciso l’orso M90 a seguito dell’ordinanza firmata da Fugatti

M90 è stato soppresso nel primo pomeriggio dalla Guardia Forestale

M90 ucciso

E’ stato prelevato e ucciso l’orso M90. Per il corpo forestale il plantigrado era pericoloso. Stamattina il presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti aveva firmato il decreto che autorizzava il prelievo dell’esemplare tramite abbattimento. Il Corpo forestale trentino ha eseguito l’operazione entrando in azione in una zona di montagna della Bassa Val di Sole.

M90, l’orso pericoloso

L’orso era considerato un animale pericoloso – secondo la scala di problematicità riportata nel Piano d’azione interregionale per la conservazione dell’orso bruno sulle Alpi centro-orientali (Pacobace) – per la sua eccessiva confidenza e frequentazione di aree urbane e periurbane. M90  portava il radiocollare dalla notte tra il 14 e il 15 settembre 2023. M 90, fino al 28 gennaio, si era avvicinato a “centri residenziali o nelle immediate vicinanze di abitazioni stabilmente in uso” per ben 12 volte.

L’ultimo avvicinamento di M90

Domenica scorsa, il plantigrado aveva inseguito per circa 800 metri una coppia di fidanzati 30enni che stavano passeggiando lungo la strada forestale sopra l’abitato di Ortisé, nel territorio comunale di Mezzana, in Val di Sole.

Le decisioni dell’Oipa

L’Organizzazione internazionale protezione animali si è appellata fino all’ultimo affinché fosse tutelata la vita e la libertà del giovane animale. “Una politica miope e nemica degli animali quella della Pat, che non tutela la biodiversità”, hanno commentato i responsabili dell’Oipa. “Abbiamo sperato fino all’ultimo in un ripensamento, in considerazione della speciale protezione di cui gode la specie anche a livello europeo e nel rispetto dell’articolo 9 della Costituzione che tutela la biodiversità, ma il presidente Fugatti è stato sordo anche alle istanze dell’opinione pubblica che vorrebbe un Trentino amico degli animali”.

L’Oipa ha comunicato che nelle prossime ore presenterà una richiesta di accesso agli atti per conoscere i dettagli della vicenda. Nella scarna nota della Provincia non è spiegato come abbiano eseguito la sentenza, se con armi da fuoco o con l’intervento di un veterinario.