Le famiglie americane delle vittime dell’ISIS fanno causa a Lafarge

Kayla Mueller, Steven Sotloff e James Foley

I parenti di un operatore umanitario statunitense e di alcuni soldati americani – uccisi o feriti dallo Stato islamico e dal Fronte Al-Nusra – hanno promosso una causa contro il produttore di cemento Lafarge per i provati pagamenti che l’azienda francese che è stata rilevata nel 2015 dall’azienda svizzera Holcim ha effettuato a gruppi estremisti.

Nell’ottobre 2022 Lafarge è diventata la prima azienda nella storia americana condannata per aver corrotto un’organizzazione terroristica straniera dopo aver ammesso di aver pagato i due gruppi per consentirle di continuare a operare in Siria. Lafarge ha accettato di pagare 778 milioni di dollari di confisca e multe nell’ambito del patteggiamento.

Pagamenti per poter lavorare indisturbati 

Gli avvocati dei ricorrenti giovedì scorso hanno presentato presso il tribunale distrettuale del distretto orientale di New York un documento che certifica come la società francese ha pagato quasi 6 milioni di dollari all’IS e al Fronte Al-Nusra oggi Hay’at Tahrir al-Sham (HTS)  in Siria. «I pagamenti degli imputati hanno contribuito agli attacchi terroristici che hanno preso di mira i querelanti e i loro familiari» affermano i querelanti che chiedono pene detentive e risarcimento dei danni l’ex presidente Bruno Lafont e altri dirigenti del gruppo. «Accettando la dichiarazione di colpevolezza di Lafarge lo scorso anno, la corte ha ritenuto che il suo crimine avesse avuto un impatto sulle vittime di atti terroristici» si legge nel documento di denuncia. Poi sempre nell’atto di accusa si legge: «Proprio come Lafarge è colpevole di un crimine ai sensi dell’Anti-Terrorism Act, è civilmente responsabile ai sensi dello stesso statuto nei confronti delle vittime della sua associazione a delinquere». Lafarge non ha commentato la notizia visto che che non gli è stata notificata ancora  la causa.

Tra i ricorrenti ci sono le famiglie di Kayla Mueller e dei giornalisti Steven Sotloff e James Foley

Tra i ricorrenti ci sono le famiglie di giornalisti e personale militare statunitensi uccisi o feriti dagli attacchi del Fronte Al-Nusra e dell’Isis in Siria, Iraq, Niger, e un americano ferito durante un attacco in Turchia.Tra loro ci sono la famiglie di Kayla Mueller, l’operatrice umanitaria americana violentata e uccisa nel 2015, così come le famiglie dei giornalisti Steven Sotloff decapitato il 2 settembre 2015, e James Foley a sua volta decapitato davanti alle telecamere dell’Isis il 19 agosto 2014. «Il sostegno di Lafarge a ISIS e al Fronte Al-Nusra era profondo. Gestiva un redditizio cementificio nel nord della Siria e ha deciso che corrompere i terroristi siriani offriva il modo migliore per proteggere i suoi profitti dall’impianto», si legge nel documento del tribunale. Si annuncia quindi una dura battaglia legale ma l’esito non è certo scontato visto che in precedenza Lafarge- Holcim aveva patteggiato e pagato quasi 800 milioni di dollari di risarcimenti e multe per le stesse accuse sempre negli Stati Uniti.

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